CAPOLAVORI - Sono tanti gli affari che hanno contribuito a rendere (di nuovo) grandissima la Juventus. Dopo un periodo di assestamento, con la scelta non felice di Delneri e alcune operazioni non riuscite, Marotta ha preso coscienza della realtà in cui si trovava e delle responsabilità che gravavano su di lui e ha tirato fuori tutto il suo talento per gli affari. Uno dei primi colpi, nonché uno dei più riusciti, è stato Andrea Barzagli. Riportato in Italia a parametro zero quando nessuno avrebbe puntato su di lui, si è rivelato un acquisto sontuoso: probabilmente il miglior centrale per rendimento degli ultimi tre anni. E non solo in Italia. Ma poi ci sono i colpi del primo anno di Conte: la geniale mossa Andrea Pirlo, le strepitose intuizioni Vidal e Pogba, ma anche il grande affare Tevez e le mosse per il futuro: Rugani prima, Caldara poi. Tutto il meglio a disposizione. Poi, con l'evoluzione della Juve, sempre più dominante, si è adattato anche lui: risalgono all'ultima estate le prove di forza Pjanic e Higuain. Senza dimenticare Dybala due anni fa. Pagato troppo, diceva qualcuno...
LE CESSIONI - I detrattori hanno una fase preferita: "Marotta non sa vendere". I numeri non sembrano confermarlo. È vero che in certi casi, come con Llorente, si è scelto di fare i gentiluomini, ma in altri la Juve è uscita senza dubbio vincitrice. Da Tevez, come detto, ci ha guadagnato Bentancur, Pogba e Coman, che hanno fatto arrabbiare tutti, col senno di poi sono due cessioni di una lungimiranza pazzesca (sia chiaro non si sminuisce il valore dei due francesi). Hernanes, macchia più grossa nel curriculum bianconero di Marotta, è stato piazzato in Cina con plusvalenza. Matri è stato gestito meravigliosamente, sfruttando il suo talento per poi guadagnarci addirittura soldi e in qualche modo Tevez. Insomma, forse sarà più bravo a comprare, ma non sembra così male come venditore.
@Edosiddi