Le parole di Urbano Cairo all'ANSA a commento del nuovo protocollo per la Serie A: "Guardiamo all'esempio della Premier League: i contagi in Inghilterra erano molto alti ma hanno salvaguardato il campionato e allo stesso tempo il merito sportivo: se i positivi sono troppi, la partita si rinvia e si recupera. Stiamo varando delle misure che secondo me sono fatte in modo un po' affrettato, quando c'era tutto il tempo per metterle a punto. Abbiamo avuto il campionato italiano fermo, mentre la Premier ha giocato un bellissimo boxing day, pur rimandando alcune partite. Per inciso, io ero e sono convinto che andasse fatto anche in Italia, quando l'abbiamo fatto era bello e secondo me andava continuato per farlo diventare un'abitudine. Comunque, tornando a noi, non è giusto fare giocare una squadra a tutti i costi se non ha i giocatori: non ha senso dire che devono giocare anche i Primavera nati entro il 2003. Non a caso un campionato come la Premier più avanti di noi, anche per valore economico, ha preso altre decisioni. Appiattirsi sulle norme Uefa è sbagliato, perché la Uefa deve conciliare le esigenze di molti campionati e non ha altre date da utilizzare. Ci vogliono comunque delle regole chiare per cui, come in Premier, la Lega decide se una partita si gioca o no, in relazione al numero dei positivi. Altrimenti non salvaguardi il merito sportivo".