La Juventus si sta trasformando sempre di più sotto la guida di Francesco Calvo, aspettando Cristiano Giuntoli. Il manager torinese, con esperienze di successo nel settore commerciale sia nel Barcellona che nella Roma, ha assunto la responsabilità dell'area sportiva della Juventus a fine gennaio, inizialmente in modo discreto. Come racconta Gazzetta, molti pensavano che la nomina di Calvo fosse temporanea e più di natura organizzativa che operativa, ma si sono completamente sbagliati. In meno di sei mesi, dopo essere stato promosso a direttore generale della Juventus a seguito della penalizzazione inflitta dalla giustizia sportiva a gennaio, Calvo ha guadagnato la fiducia dell'amministratore delegato Maurizio Scanavino, del presidente Gianluca Ferrero e soprattutto di John Elkann, l'amministratore delegato di Exor (la società di investimento della Juventus).

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LA FIDUCIA - La fiducia e l'importanza acquisite sono il risultato dei suoi risultati sul campo e delle sue azioni. Dalle questioni politiche, come il patteggiamento con la giustizia sportiva per le questioni salariali, alle questioni relative alla vita del club, Calvo, braccio operativo di Scanavino e uomo di fiducia di Elkann, ha pianificato e ideato la "fase 1" della ricostruzione della Juventus, come richiesto dai vertici del club. Uno dei punti chiave è stata la scelta di un nuovo dirigente forte nel calcio, che dopo un lungo processo di selezione insieme a Scanavino (valutando anche Massara, Berta e Rossi), è caduta su Cristiano Giuntoli. 

LA SCELTA GIUNTOLI - La decisione di puntare su Giuntoli non è stata solo il risultato di una stagione di successo al Napoli, ma è un nome che ha attirato l'attenzione dei dirigenti della Juventus già da un paio di anni, quando un ex giocatore bianconero di grande rilievo ha sottolineato le sue qualità. In passato, la Juventus aveva già considerato Giuntoli come possibile successore di Fabio Paratici, ma alla fine aveva optato per la promozione interna di Federico Cherubini, all'epoca vice di Paratici.