LE PAROLE - "Roba incredibile, vincere così è ancora più bello. Era successo già col Verona ed è stato bellissimo. Incredibile. Sembrava tutto tranquillo, poi succede di tutto. E' stato incredibile, dalla panchina è stata... peccato per quel gol, l'azione non sembrava così determinante. Presto 'sto gol, poi Gattone è stato incredibile. Juve-Verona ce l'hai portata tu... Eh! Dal campo veramente, sembrava fosse entrata. Nel dubbio l'ho buttata dentro e va bene. Sul cross di Gatti volevo chiudere sul secondo palo, io ho visto la palla dentro su Milik. Io esulto, poi la palla resta dentro e nel dubbio l'ho messa dentro. Vincere le partite così è impagabile".
FINO ALLA FINE - "Non ero mai venuto alla Juve, sono arrivato e sono andato in prestito. Questi messaggi qui: fino alla fine, la Juve è come una famiglia... Sembrano più frasi fatte, ma in realtà quando le vivi e vieni qua alla Continassa le senti tutti i giorni queste cose".
RECUPERO PALLONI - "Quanti ne ho presi? 7 palloni recuperati. Se sto evolvendo? Da piccolino nasco come mezzala, fino all'Under 17 è così. Poi la mia costituzione fisica è cambiata, ho avuto corsa e gambe e mi sono spostato sull'esterno. Ruolo in cui mi trovo meglio? Difficile rispondere. Il quinto a sinistra, forse, ma anche a destra. Non so se è un bene o un male. Mi piace rendermi disponibile, è la cosa che mi piace di più".
SQUADRA NBA - "LA Lakers. Come mai? Papà mi ha passato la passione, seguiva Magic. Ho iniziato a seguire i Lakers. Vedo gli highlights, però quelle serali, a volte alle 9.30 e alle 11, cerco di seguirle. LeBron è il goat in assoluto".
STAGIONE - "Bene, sta andando bene. Sia personalmente che di squadra, siamo lì a lottare ed era quello che volevamo fare a inizio stagione. Lottare per le prime stagioni. Vediamo come va. Cosa manca ancora? Un po' di freddezza, lucidità, esperienza. Quella l'acquisisci solo giocando e guardando i compagni più esperti".
ALLEGRI - "Penso m'abbia preso bene, ha esperienza incredibile. Ha allenato grandissimi campioni e posso imparare. Lo sto facendo, credo di essere cresciuto. Posso solo continuare a farlo. La prima volta? In campionato, ma dal vivo l'anno scorso, quando sono venuto a firmare il passaggio dal Genoa. L'avevo beccato nei corridoi, con Cherubini e Manna. Tutti avevamo preso la decisione di andare in prestito e mi ha detto: 'Ti aspettiamo!'. C'erano tutti i miei agenti, sono parte integrante di me, sono fortunato".
CAMPIONATI MINORI - "Ogni anno ho scalato una categoria, tranne Serie B e Serie D. Ho scalato tutte le categorie, è stato un percorso bellissimo che consiglio ai ragazzi. Avevo bisogno di quel percorso, sono orgoglioso e sono stato anche fortunato. Ci vuol fortuna per scalare le categorie. Percorso lungo e bello. Cosa consiglierei? Ripeto sempre: fortuna, ma tanto allenamento. E per questo ringrazio papà che me l'ha inculcato: serve allenarsi più degli altri, ero contento quando sapevo di aver lavorato più degli altri".
CHIAMATA JUVE - "Ricordo bene quel giorno. Mani in testa? Più o meno quello. Ero andato dai miei agenti a Carrara. C'erano stati vari movimenti, poi ricordo quel giorno quando mi dissero: stai tranquillo, è tutto fatto. E' arrivata la Juve. Va bene, basta. Può bastare così. Quando è arrivata la Juve non avevo dubbi: è il club più titolato d'Italia, è incredibile, e in questi tre mesi mi ha confermato in pieno quel che pensavo".
27 - "Io volevo la 20, ma ce l'ha Fabio. Il mio secondo numero è 47, la data di nascita della mia nonna. Fatto un mix".
TORINO - "Bella città, mi piace molto. Manca il mare, ma in poco tempo sono a casa. A parte il freddo che ha picchiato. Abituato a Genova è una bella botta".
COMPAGNO - "Con cui ho legato di più? Miretti e Fagioli li conoscevo dall'Under 21. Hans Nicolussi è stata una sorpresa, c'eravamo visti tante volte. Lui è del 2000, abbiamo giocato tante volte contro ed è stato bello ricontrarlo lì. Con lui ho un ottimo rapporto. Il più simpatico? Siamo un bel gruppo di scemi. Il più simpatico è Manuel Locatelli, sempre la battuta pronta. Lui è molto signorile. Ha sempre la battuta pronta. Quel genere di comicità che mi piace".
ESULTANZA - "Quando segno è talmente forte dall'emozione, non riesco a pensare. Col Verona pure... come fai a pensare? Posso anche prepararmela, ma devo essere più freddo, tranquillo. La passione mi ha spinto più di tutti. Mai avuto un piano B, ho finito la scuola per i miei. Ma non volevo perdere tempo, volevo sfondare perché è stata la mia passione più grande. Competizione mi piace, forse troppo. Miretti mi chiama 'el rosic', il rosicone. Ci sto male. Purtroppo e per fortuna".
ALLA PLAY - "Mi hanno ripreso nel video in cui perdevo. Ultimamente in viaggio vinco. Fabio è più sveglio. Non rosica, non gliela faccio pesare. Hobby? Mi piace giocare alla play, poi è difficile avere delle altre passioni. Mi piace tanto vedere altri sport, mi è dispiaciuto non andare alle Finals. In generale lo sport grande passione. Guardo più Youtube che Twitch. Mi piace guardare Zano, principalmente lui e poi tanti altri. Un saluto a Zano, anche se tifa Roma, però vabbè...".
DANILO - "E' stato diverso non averlo? Quando manca un giocatore è ovvio che poi manchi. Ognuno ha il proprio gioco, ma è stato sostituito più che a dovere. Come ti dicevo, essendo molto intelligente, tutti i giorni alla Continassa, spesso è sempre venuto in trasferta. Sa come aiutarci".
NEXT GEN - "Ce ne sono tanti e anche bravi. Yildiz è veramente forte. E pensare che ha 18 anni mi vengono i brividi. Nonge, Dean Huijsen che sono con noi. Ma anche Mancini, Anghelé, sono tanti e bravi. Bellissima cosa. La Next Gen, secondo me, mancava proprio. L'ho vissuta sulla mia pelle, c'è troppa distanza e sta ancora aumentando il divario. NG fondamentale, ti fa giocare nel calcio vero. Ci ho giocato ed è calcio a tutti gli effetti. I punti pesano, lì capisci cosa voglia dire giocare a pallone. Avevo bisogno di quel percorso lì, poi ognuno ha il suo ma ne avevo bisogno. Ho avuto la fortuna di entrare al Genoa dai 9 ai 17 anni. E' la squadra dove sono cresciuto, del mio cuore. E' stato bellissimo. Mi hanno detto di andare altrove e sono andato all'Albissola dopo 8 anni e mi ha fatto male. Ma mi ha forgiato di più. E in questo i miei genitori mi hanno aiutato".