VLAHOVIC - «Posto che Dusan è un uomo d’area, un uomo gol, ha velocità e compagnia bella... però non ha la tecnica di Ibrahimovic. Lui veramente ti poteva inventare la giocata. Vlahovic è più lineare. Ma con Pogba e Di Maria in squadra, può ricevere dei palloni “giusti”: basta che lui si muova bene. Deve intuire il momento del movimento. Se tu ti muovi quando anche gli altri lo capiscono, allora non ha alcun valore. Se invece anticipi il movimento, allora cambia tutto. Su questo aspetto si può lavorare, Allegri può insegnare a Vlahovic che in area deve rallentare, poi ripartire al momento giusto staccandosi dall’avversario».
SINGOLI - «Tanti… Sono particolarmente legato a Ibrahimovic perché come diceva lei ho tirato fuori qualcosa e l’ho fatto prendere: alla Juve lo conoscevano molto poco. Oppure Trezeguet: l’altro giorno l’ho incontrato a Parigi, abbiamo chiacchierato molto. Adesso c’è un rapporto bellissimo con Alex Del Piero. Ci vediamo a Sky, ci siamo visti anche con lui e la sua famiglia a Parigi e abbiamo passato una giornata deliziosa. Frizioni? Ma no! Le scelte non si fanno per simpatia o antipatia, ma per vincere. Alex lo sa».
ANEDDOTO - «Le dico questa! Partita con la Juve, Buffon esce prima dagli spogliatoi e va in campo a riscaldarsi. Poco dopo arriva il mio collaboratore Tancredi e mi dice: Gigi non gioca, ci sono le vespe vicino alla porta, lui ha la fobia e non ce la fa... Allora io dico: va bè, Chime (Antonio Chimenti, ndr) preparati perché forse Gigi non ce la fa. Passano 10 minuti e c’è di nuovo Tancredi: “Ce la fa, ce la fa: Gigi ha detto che certamente gioca”. Si vede che la mia reazione l’ha fatto pensare...».