RIGORE MILAN - "Inutile parlarne. In Italia si arbitra in questo modo, ma il calcio non è basket, è anche contatto: vanno valutare queste cose, metterei un ex giocatore vicino al VAR per far capire che cosa accade in campo. Questa è sempre stata una mia battaglia".
IN SERIE A SI FISCHIA MENO - "Certi arbitri fischiano in un certo modo, senza fermare il gioco per i falletti. Se si interrompe a ogni contatto si perde molto tempo, perché poi partono le proteste. Dipende dalla personalità dell'arbitro: i calciatori dopo un quarto d'ora capiscono il metro di giudizio e nel caso smettono di buttarsi per terra".
NAPOLI - "In difficoltà senza Osimhen? Gli azzurri mi piacciono molto, giocano un bel calcio e con Victor hanno qualcosa in più: con forza, determinazione e grinta dà una potenza di fuoco che mancava negli scorsi anni a Napoli, è fondamentale".
JUVE IN BASSO - "Avevo consigliato ad Allegri di non rientrare, dicendogli che sarebbe stato l'ombrellone di tutti i guai. I giocatori non si esprimono come dovrebbero e in campo si vede. Il dna della Juventus è quello di vincere, ma in questo momento non si vede: si dà la colpa all'allenatore e basta ma non è così, la situazione non è semplice da ribaltare".
SERIE A IN CRESCITA - "Se parliamo degli anni d'oro del calcio italiano siamo ancora molto molto lontani. I migliori che arrivano in Italia poi alla fine vengono portati via, li facciamo crescere e poi se ne vanno. I migliori giocatori del mondo non vengono in Italia, il livello è discreto ma non eccelso".
MONDIALE OGNI DUE ANNI - "Il Mondiale, come idea, è un sogno per tutti i calciatori. Io ne ho giocato uno, fosse stato ogni due anni ne avrei giocati di più. Da giocatore lo vorrei, ma il pathos di giocarlo ogni quattro anni è bellissimo, si sente tantissimo".