Capello, alla presentazione del libro di Ibrahimovic, parla del periodo di Ibra alla Juventus: "Lui giocava per fare i numeri, come al circo. Poi si è accorto che doveva fare gol, per vincere bisogna fare gol e Zlatan non l’aveva ancora capito. Quando arrivò alla Juve fu un colpo di fortuna, lo incontrai nel pre-campionato. Andai da Moggi e Giraudo e gli dissi di prenderlo. C’era un ottimo rapporto tra Raiola e la Juve, Ibra si è poi dimostrato subito l’ottimo giocatore che pensavamo che fosse. Gli dicevo che aveva i piedi di legno, si fermava a calciare e lo abbiamo corretto un po’. Aveva capito che stava migliorando e tutti i giorni, anche se ogni tanto lo richiamavo, ha continuato a lavorare ed è diventato quello che è diventato. Aveva grande competitività alla Juve, ha visto il livello alto della squadra e ha pensato di dover diventare meglio degli altri. E ci è riuscito. Quello che ha fatto dopo è la dimostrazione che bisogna avere voglia di migliorarsi".