Che Allegri stia facendo di tutto per mantenere sereno l’ambiente bianconero nonostante quello che sta gravitando intorno alla Juve negli ultimi mesi è indiscutibile.
Che però la squadra juventina giochi male, a tratti malissimo, non è assolutamente giustificabile anche perché questo problema non è una questione dell’ultimo periodo, anzi.
Praticamente da quando Allegri è stato richiamato sulla panchina bianconera le partite da ricordare in casa Juve si contano sulla punta delle dita.
E’ un problema ormai atavico e quindi ci stanno assolutamente le critiche ben formulate e dettagliate come quella espressa a caldo da De Grandis negli studi di Sky dopo la deludentissima prestazione di Europa League contro il Nantes.
Lo scrivo perché non è tollerabile presentarsi con quel tono arrogante e rispondere in malo modo dopo non esser riusciti a vincere contro la 13ma in classifica del campionato francese soprattutto in questa fase in cui l’Europa League è diventato l’obiettivo principale di stagione della Vecchia Signora per distacco.
Quando si gioca così male, quando si falliscono obiettivi a ripetizione è assolutamente normale ricevere critiche. Poi, è vero, ci sono e ci saranno sempre anche le critiche prevenute (basti pensare ai giudizi espressi nei programmi della Bobo TV contro Allegri) ed esclusivamente a quelle si può rispondere anche per tono.
Il ruolo del bravo giornalista non è quello di “sviolinare” il potente o l’amico di turno ma bensì di analizzare, entrare nel dettaglio, fare domande anche scomode quando necessarie con l’obiettivo di capire e far capire a chi ascolta e guarda.
Questa storia del “corto muso” poi, in tutta sincerità, ha davvero stancato perché vincere a tutti i costi non è l’unica cosa che conta, bisogna anche vedere come e contro chi lo si fa.
Dire che la Juve è sempre stata uno dei migliori attacchi sotto la sua gestione, in un campionato assai mediocre come quello italiano, è chiaramente una banalità perché con gente a disposizione come Tevez, Dybala, Morata, Cristiano Ronaldo, Vlahovic, Chiesa e Di Maria ci mancava solamente il contrario.
Oggi non più, ma non perché ai tifosi non piaccia vincere 1 a 0 o 2 a 1, ma semplicemente perché le gare della Juventus sono quasi tutte uguali, di una noia pazzesca, giocate sotto l’incipit della calma e mai all’arrembaggio a cercare di chiudere la partita con l’enorme potenziale offensivo a disposizione.
Se Allegri non riesce a capire questo poi di certo non può prendersela con chi glielo fa notare.
Se in questo momento le critiche nei suoi confronti sono diminuite è solamente perché i tifosi bianconeri hanno capito il difficile momento fuori dal campo per la Juventus. In condizioni normali quella di quest’anno sarebbe stata giudicata, ad oggi, praticamente come stagione fallimentare o quasi. Con le attenuanti del caso invece è lecito aspettarsi almeno una prova di orgoglio in Francia.
@stefanodiscreti