DERBY - "Fu una gioia immensa per i tifosi. Da parte nostra sapevamo che non dovevamo fermarci. Non è questione di non avere rispetto per gli avversari. Anche vincendo 4 o 5 a zero, devi insistere. Il granata più fastidioso? Penso Casagrande, quando c’era anche Scifo. E poi comunque tutta la vecchia guardia: Cravero, Benedetti, Annoni... Uno juventino da derby? Penso Conte. Ma penso anche al sottoscritto! Eravamo tifosi della Juventus da sempre, oltre che giocatori, e per un tifoso il derby conta. Trapattoni, Lippi, Conte: chi da derby? Tutti e tre. In maniera diversa, tutti e tre. Anche se per quel che mi riguarda ho vissuto di più Conte perché ero nello staff e so come la preparava. Penso che Antonio, per come l’ho vissuto io, era quello che pretendeva di più. Ovviamente lui era solito preparare tutte le partite nei minimi dettagli, ma nel derby giocava ancor di più sulle motivazioni. Faceva dei discorsi prepartita che permettevano di alzare ulteriormente l’asticella".
CONTE IN ITALIA? - "Io lo vedo bene ovunque. Antonio è uno dei migliori in circolazione e può fare bene da per tutto. Chiunque lo prenda, fa la miglior scelta possibile. E comunque, Italia o estero, io sono contento se lui è sereno: gli voglio bene come a un fratello. Alla Juve? Eh, non so, dovete chiederlo a lui...".
QUESTA JUVE - "La Juve vista a Nantes dà fiducia. Anche se il Torino può metterla in difficoltà. Fa un po’ il gioco dell’Atalanta: Juric è stato assistente di Gasperini, punta sulla pressione uomo contro uomo. Ma la Juve ha le potenzialità per vincere questo derby. In Europa League? Ha giocatori di qualità, può puntare a fare bene e arrivare in fondo. Anche se ci sono molte altre squadre di livello. In Europa, però, vale sempre il principio per cui serve innanzitutto la fortuna di arrivare nei momenti che contano senza infortuni e con i giocatori a posto, senza espulsi. Serve la possibilità di scegliere l’11 migliore".