Le parole di Massimo Carrera, ex calciatore alla Juve e secondo di Conte, al Corriere Torino:

SITUAZIONE IN CASA JUVE - «Bisogna raddrizzare la rotta e basta. Anzi, bisognerebbe raddrizzare la Juve. Ritrovare lo spirito di squadra, la fiducia perduta. Giocare ogni partita come se fosse una finale».

FUTURO ALLA JUVE - «No, nessun contatto. Mi fa piacere che i tifosi si ricordino di me, significa che ho fatto qualcosa di buono sia da giocatore che da allenatore, quando ero in panchina con Conte».

MA... - «Per la Juve sono disposto a fare qualsiasi sacrificio».

RECORD - «Ho sempre vinto la prima partita da allenatore subentrato».

COME USCIRE DALLA CRISI - «Deve ritrovare autostima, le certezze perdute, la voglia di fare gruppo. Allegri può restituire convinzione e consapevolezza alla squadra».

Oltre le dichiarazioni, Conte può tornare alla Juve? La posizione di Allegri e i retroscena sul rapporto con Agnelli
MENTALITA' - «La perdita di Chiellini, dopo gli addii di Buffon e Barzagli, pesa molto. Sono rimasti pochi leader, ma Bonucci può sicuramente spiegare al gruppo quanto è importante la maglia juventina. Ora il peso è sulle spalle di Leo».

GIOCO - «Gli infortuni di Chiesa, Pogba e Di Maria hanno influito molto. Recuperarli è fondamentale, anche se inizialmente Chiesa e Pogba non potranno sicuramente essere al cento per cento. Allegri in estate aveva in mente di lavorare con un’altra squadra. Nessuno conosce i difetti e i problemi dei bianconeri meglio di lui».

ESONERO DI ALLEGRI - «Penso che le colpe vadano divise in parti uguali tra società, allenatore e squadra. L’ad Arrivabene ha detto che la Juve vuole seguire un progetto tecnico quadriennale, volto a riportare la squadra in alto. Quanto alla sua battuta in merito ai costi di un eventuale cambio in panchina, la società deve valutare bene anche queste cose: stiamo parlando di cifre molto importanti che incidono sul bilancio».

DI MARIA - «Mi ha deluso soprattutto il suo gesto a Monza. Da un campione del genere non ti aspetti una reazione del genere, dovrebbe essere in grado di gestire certe emozioni. Detto questo, il giocatore non si discute».

MILIK - «No, perché è un attaccante che ha sempre segnato. Ha forza, fisicità e tecnica. È in forma, va sfruttato. Ma non
mi sorprende nemmeno il lieve calo di Vlahovic, che in Nazionale ha comunque dimostrato di sapere giocare bene e fare gol. È normale per un attaccante attraversare un momento di difficoltà, specie se la squadra non riesce a metterlo nelle condizioni ideali».

#STADIUMVUOTO - «La Juve ha bisogno dei suoi tifosi, soprattutto in un momento duro come questo. Il pubblico è un’arma in più. Poi, certo, è giusto aspettarsi risposte e risultati diversi da una squadra chiamata a dare tutto fino a sputare sangue».