L'affare Osimhen tiene banco. Aurelio De Laurentiis è stato accusato di falso in bilancio e l'indagine è stata chiusa nelle scorse ore: la contestazione è relativa all'operazione che portò Victor Osimhen in azzurro in cambio di 71,2 milioni al Lille, dei quali 21 furono pagati con i cartellini di Orestis Karnezis, Claudio Manzi, Luigi Liguori e Ciro Palmieri, gli ultimi tre spariti dai radar del calcio di Serie A e B. 

Così, la Gazzetta fa il punto della situazione sui rischi che corre il club azzurro: "Quello che preoccupa di più il Napoli e i suoi tifosi sono i possibili risvolti sportivi. Il Procuratore federale Giuseppe Chinè ha già deciso di chiedere formalmente gli atti di indagine. Potrebbe infatti ripetersi quanto accaduto alla Juventus, con processo riaperto grazie alle carte di Prisma e nuovo giudizio (concluso poi con 10 punti di penalizzazione). Adesso però le cose potrebbero cambiare: il Codice di Giustizia sportiva prevede infatti il ricorso per revocazione nel caso in cui emergano «fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia». Dal momento in cui riceverà le carte, Chinè avrà 30 giorni per verificare la presenza di novità rilevanti e chiedere la revocazione che obbligherebbe il Napoli e i suoi dirigenti a presentarsi davanti alla Corte d’Appello Figc per un nuovo giudizio. E qui si rischierebbero nuove sanzioni, compresa la penalizzazione di punti".

Tuttosport - Caso Osimhen: Napoli a rischio processo sportivo. Per Giuntoli situazione chiara
Il Corriere della Sera, però, sottolinea le diversità con la situazione colta dalla Juve, scrivendo: "È opportuno però effettuare una doverosa precisazione rispetto alla situazione ben più complessa in cui rimase coinvolta la società bianconera. Alla Juve fu contestato infatti il ricorso sistematico al sistema delle plusvalenze, condizione che la portò alla penalizzazione di 10 punti in classifica oltreché all’esclusione dalle coppe europee per una stagione, decisa poi dalla Uefa. In questo caso invece il Napoli è sotto inchiesta per una sola operazione sospetta, sebbene onerosa. Inoltre il club campano al contrario della Juventus non è una società quotata in Borsa. Peraltro nelle carte a disposizione degli inquirenti non ci sarebbero intercettazioni telefoniche ma solo deposizioni dei calciatori coinvolti".