Come racconta Tuttosport, oltre a Ramadani anche Chiodi è tra gli indagati per evasione fiscale. Ma quale sarebbe stato il suo ruolo? Quello di prestanome, semplicemente. Infatti, Chiodi avrebbe aiutato l’agente albanese a non versare nessuna delle imposte richieste dalle operazioni effettuate: in questo modo il Fisco italiano sarebbe stato ingannato sulle cifre incassate nelle compravendite sul suolo italiano. Ramadani non avrebbe presentato dichiarazione alcuna facendo transitare i compensi ottenuti su una rete di società basate all’estero.