Sul caso dell'esame di italiano di Luis Suarez all'Università per Stranieri di Perugia se ne stanno dicendo di tutti i colori, tirando in ballo i nomi più disparati. Innanzitutto si è parlato di un coinvolgimento di Fabio Paratici nell'operazione, mentre l'avvocato del club Luigi Chiappero avrebbe partecipato a una videoconferenza con la propria collaboratrice Maria Turco e il direttore generale dell'ateneo incriminato Simone Olivieri. L'Ansa interviene però a fare chiarezza, citando fonti qualificate di Torino o vicine all'ambiente Juve.

LA TELEFONATA AL RETTORE - Partiamo dalla chiamata al Rettore dell'Università Statale di Perugia, Maurizio Oliviero. Secondo l'ultima ricostruzione, una persona dello staff dirigenziale juventino lo ha sì contattato per chiedergli semplicemente se nel suo ateneo si potesse effettuare il prezioso esame, e Oliviero lo ha indirizzato verso l'Università per Stranieri. Ma non è stato Paratici, bensì Federico Cherubini, capo dell'area tecnica della Juve, originario dell'Umbria. Su eventuali coinvolgimenti diretti di Paratici sta indagando la Procura di Perugia, ma nel caso non si tratterebbe di questa famosa telefonata, effettuata da Cherubini.

IL LEGALE - L'avvocato Chiappero invece, riferisce sempre l'Ansa, non ha preso parte a nessuna videoconferenza con Simone Olivieri dell'Università per Stranieri di Perugia, ma ha solo assistito a una telefonata tra l'avvocatessa Turco e l'ateneo, atta a chiedere informazioni burocratiche sull'esame.