La vicenda dell'eredità
Agnelli continua a destare attenzione e dibattiti, coinvolgendo direttamente Margherita Agnelli e i suoi figli
John,
Lapo e Ginevra
Elkann. Come riportato dall'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, Margherita Agnelli, tramite il suo avvocato Dario Trevisan, ha inviato una lettera all'autrice di un'opera che menziona un atto notarile firmato il 24 marzo 1999 nello studio di Grande Stevens. Questo atto modificava lo statuto della società semplice "Dicembre", che è fondamentale per il controllo di Exor. Nella modifica si legge: «Qualora il signor Giovanni Agnelli mancasse… l’amministrazione sarà assunta dal signor John Philip Elkann», una dichiarazione sottoscritta anche da Margherita Agnelli.
Il punto di contesa per
Margherita Agnelli e il suo legale è il commento dell'autrice che interpreta questo documento come una garanzia che
John Elkann manterrà sempre il controllo decisionale su "Dicembre". L'avvocato Trevisan ha contestato questa interpretazione, definendola come "circostanze non corrette e dichiarazioni errate".
La causa legale della Famiglia Elkann e il ruolo di 'Dicembre'
La battaglia legale
sull'eredità Agnelli coinvolge sia una causa civile avviata da Margherita a Torino, sia un'inchiesta penale riguardante l'eredità di Marella
Caracciolo, nella quale i tre fratelli Elkann sono indagati per reati fiscali. Secondo l'avvocato Trevisan, se un amministratore di una società semplice fosse condannato per reati fiscali, potrebbe essere soggetto a un'interdizione da 6 mesi a 3 anni, con la conseguente nomina di un nuovo amministratore. Questo metterebbe a rischio il controllo di John Elkann su "Dicembre".
Margherita
Agnelli contesta anche le donazioni e le cessioni delle quote di "Dicembre" da parte di Marella Caracciolo ai tre nipoti. Il legale di Margherita sottolinea che gli unici atti validi di modifica dello statuto sono contenuti in una scrittura privata, depositata al Registro delle Imprese di Torino solo in fotocopia non autenticata. Pertanto, l'affermazione che John Elkann non perderà mai il potere decisionale, anche se la causa civile dovesse restituire la maggioranza a Margherita, è considerata un "grave travisamento". L'avvocato aggiunge che qualsiasi amministratore può essere revocato per giusta causa, anche su istanza di qualsiasi socio di minoranza.