RIGENERARSI - "Non hanno bisogno di rigenerarsi perché una volta che metti piede a Vinovo hai sempre voglia di fare bene e confermarti, che non è mai semplice: è vero abbiamo vinto il triplete, ma dal giorno uno abbiamo resettato e fissato il punto zero per riconquistare tutto quello che abbiamo vinto lo scorso anno e lavorare sodo per confermare anche quello che abbiamo fatto in Champions, che è stato qualcosa di incredibile, ma c’è ancora tanto da migliorare".
NUOVO CAMPIONATO - "È particolare e avvincente, può essere d’aiuto a tutto il movimento e anche a noi per giocare più partite di alto livello, necessarie per alzare sempre più l’asticella come viene richiesto dalla società e dal tecnico. Un errore da non ripetere? Penso all’andata dei quarti con il Lione, eravamo in superiorità numerica e non siamo riuscite ad ammazzare la partita, cosa che ci avrebbe dato più tranquillità al ritorno. Questo è un elemento su cui lavorare".
LA PRIMA - "Dal primo giorno in cui ho messo piede qui è cambiato il mio modo di vivere il calcio, qui ho capito che “da grande” volevo fare la calciatrice e ho scelto la realtà migliore per riuscirci perché la società ci mette a disposizione tutto e anche di più per lavorare al meglio. Con il gruppetto delle storiche è cresciuta la consapevolezza di essere tra le migliori e la fortuna di vivere questa quotidianità, pur sapendo che in cambio devi dare tutto e a volte non basta".
BEERENSTEYN - "È forte ed esplosiva, la conoscevamo e l’avevamo già incontrata all’ultimo Mondiale: siamo felici che adesso sia con noi e, quindi, di non doverle più correre dietro!".
GUNNARSDOTTIR - "Direi che è sul podio: il suo palmares e la sua storia dicono di sì, ma a lei aggiungerei anche Sembrant e Gama".