"L’arbitro (o l’assistente) incappucciato che parla con voce camuffata. Non mi piace. Non mi piace. Nel gergo che si usa nei film, ma purtroppo anche nella realtà, chi fa così si porta un’etichetta di infamia addosso. Bisogna avere il coraggio di metterci la faccia. Un arbitro la faccia ce la mette sempre, lo fa da quando inizia, lo riconosci subito. Ripeto, non mi piace", il commento di Graziano Cesari sull'intervista in anonimo fatta alle Iene. Queste le sue dichiarazioni al Corriere dello Sport

NESSUNO SCOOP - "Non c’è nulla di nuovo, nulla di inedito, nulla che non sia già stato analizzato, discusso, approfondito. Che Valeri avesse sbagliato a Salerno, non lo sapevamo forse già? E che lo avessero fatto uscire di nuovo la domenica successiva, non era noto? Come un errore è stato non assegnare al Bologna un rigore netto a Torino, come non fermare il gioco in Inter-Verona sulla gomitata di Bastoni a Duda. Un errore, capita a chiunque".

Corriere dello Sport - Troppe sviste, Rocchi ammette l'errore: FIGC irritata. E c'è l'ipotesi commissariamento
SUL VAR - "Ma il VAR pensate che sia stato digerito? Irrati, quando Roberto Rosetti lo presentò (anno 2017-2018 offline e seguenti on line, ndr), era contrario, ed è il nostro migliore specialista. La tanto uniformità che viene chiesta, cominciamo a pretenderla dal VAR, dove è possibile. In campo puoi non vedere una cosa perché sei posizionato male o semplicemente non hai la prospettiva giusta, a Lissone non è ammissibile".
 
SU ROCCHI - "Ha sbagliato, ma chi non lo fa? Sarebbe un errore metterlo in discussione anche a fine stagione, figuriamoci ora. Ha blindato le designazioni, è normale in questo momento. Ha dato possibilità a tutti, l’hanno fallite, bisogna mettere un punto".