Poteva andare difficilmente meglio, mille volte peggio. Alla fine di ogni sorteggio, il bilancio deve necessariamente essere banale: vuoi per caricarti in vista di una stagione che finalmente entra nel vivo, vuoi per calibrare anche la difficoltà del percorso che attende la Juventus di Pirlo.
Dynamo Kiev e Ferencvaros sono solo cerchi rossi sul calendario, tutto il resto della Champions League bianconera si chiama Barcellona. Ed è Ronaldo contro Messi, il ritorno di Pjanic (e quindi di Arthur), la storia di due squadre indirizzate in un percorso di riabilitazione seguendo i consigli di un vecchio giocatore fattosi vecchio saggio. OCCHIO AL BARCELLONA - Oh, che bello.
La Juve ha ritrovato il Barça e le due non si affrontavano dal 2017, quando l'incrocio avvenne nei gironi di Champions (vittoria balugrana per 3-0 all'andata, 0-0 al ritorno). Da allora è cambiato tutto: il super attacco degli spagnoli si è sciolto come neve al sole, ha salutato Suarez - e Neymar - e l'aura di imbattibilità è invecchiata insieme al nucleo storico della Ciudad Condal. Sì, si potrebbe dire lo stesso della Juve, anche se mai con Ronaldo in rosa ha affrontato i catalani: per la prima volta da quando è a Torino, CR7 giocherà di fronte a Messi. I due, in Champions, non si sfidano dal 2011. Era un Real-Barcellona, Mourinho passò alla storia per la conferenza dei 'Porqué?'.
DYNAMITE KIEV - Gira e rigira, la Juve ritrova
Lucescu. L'allenatore più anziano ad affrontare quest'edizione della Champions troverà davanti a sé il gran debuttante
Andrea Pirlo. E lo farà con un paio di assi nella manica: da
De Pena a
Rodrigues, passando per
Supryaga. Contro il
Gent, ai preliminari, non c'è stata storia: 5-1 sommando le due vittorie nette degli ucraini. Toccherà domarli con qualità, ma staremo a vedere anche con quali condizioni atmosferiche la Juventus sarà accolta nella capitale d'Ucraina.
FERENCVAROS - La storia più bella per quella che è la 'Juventus di Ungheria' (31 titoli nazionali).
Il Ferencvaros è tornato in Champions League dopo 25 anni e non poteva chiedere sorteggio migliore, quantomeno per le
emozioni. Ai preliminari ha eliminato il Molde: 3-3 in Norvegia, 0-0 in terra magiara. Kheratin è da tenere d'occhio, ma al ballo delle debuttanti sarà la più sgangherata.