Il grande botto fa effetto. E lascia anche un clamoroso frastuono. Apre così Tuttosport, che prosegue "il botto del meno 15 punti di penalizzazione alla Juventus ha acceso facce sorprese che col passare dei secondi vedevano le bocche allargarsi per inequivoabili sorrisi malcelati. Espressioni che però, adesso, a distanza di un po’ di tempo, correvano le ore 21 del 20 gennaio quando la Vecchia Signora veniva bastonata, sono virate verso altre mimiche facciali. La bocca si è ristretta per dar spazio al movimento accentuato delle sopracciglia, corrucciate più che mai! Proprio così".

I RISCHI - Ma perché? Come si legge, il mondo del calcio si sta interrogando su cosa e quanto rischi il sistema con questa sentenza che mette nel mirino le plusvalenze. Vengono, infatti, da sempre usate dai club per riportare in equilibrio o quasi i conti e quelli che li usano sono tantissimi, perciò non c’è più molta gente tranquilla nel calcio. "Che di colpo si trova a fare il tifo per la Juventus!", aggiunge il quotidiano. Che aggiunge: "Veder respingere e annullare questo verdetto tanto pesante quanto sorprendente consentirebbe al sistema calcio di tirare un sospiro di sollievo. Magari in attesa di potersi trovare a un tavolo e normare la questione plusvalenze in modo poi da intervenire in maniera chiara, precisa e omogena. Chiara e precisa visto che ancora adesso non si è potuto capire nelle 36 pagine delle motivazioni della sentenza della Corte come siano stati calcolati i 15 punti: per la serie, “perché 15 e non 7 oppure 26?”".  

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PAURA - E, infine, chiosa: "Un calcio senza Juve o con una Juve ridimensionata, se non addirittura spedita in Serie B qualora il filone “manovra stipendi” dovesse comportare un’altra legnata, spaventa e non poco il mondo del pallone. Che da una parte a livello di diritti tv incasserebbe molto meno e dall’altra si troverebbe a doversi confrontare con una sentenza pilota in grado di fare una “pericolosa” giurisprudenza".