Intervenuto al Salone del Libro, il celebre conduttore e autore televisivo Piero Chiambretti - noto per la sua fede granata - ha parlato ai nostri microfoni del recente derby di Torino e della lotta scudetto, dicendo la sua anche sul momento della Juventus.

IL DERBY - "Finisce sempre che negli ultimi 5 minuti la Juventus vince o pareggia, quindi o prendiamo provvedimenti o chiediamo alla Federcalcio di accorciare le partite, così dopo tanti anni possiamo portare a casa un risultato che quasi sempre meritiamo, invece di restare a bocca asciutta come sempre accade (ride, ndr.)". 
RISULTATI E SPETTACOLO - "Se con Juric è tornato lo spirito del Toro? Lo spirito è tornato, ma adesso servono anche i risultati: purtroppo sono quelli che fanno la differenza. Come dice sempre Allegri, se volete divertirvi andate al circo: probabilmente ha ragione, il calcio è risultato. Parlo come Mazzarri quando citò Chiellini come esempio per il suo Torino? Chiellini è un grande giocatore, ma in questo caso è diverso. Si parla di spettacolo, e il Torino ha dimostrato di essere in grado di offrirlo, ma l'allenatore della Juventus, che è sicuramente tra i migliori in circolazione, ha messo le mani avanti già qualche anno fa dicendo che lo spettacolo non basta". 
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LA JUVE - "La differenza tra Juve e Torino è netta: giochiamo nello stesso campionato ma su due pianeti diversi. Per quest'anno spero almeno che il Torino stia nella parte sinistra della classifica: non chiediamo tantissimo, sono 15 anni che aspettiamo di vincere qualcosa e non abbiamo ancora ottenuto niente".
LOTTA SCUDETTO - "Quest'anno c'è un bel campionato, con tante sorelle, zie e forse anche qualche nonna: ogni volta c'è un'outsider inaspettata, una squadra che magari arriva dalla Serie B e finisce per stupire. La Juve è partita malissimo, ma la statistica ci dice che già qualche anno fa, sempre con Allegri, aveva cominciato male e alla fine non solo ha scalato la classifica, ma ha vinto addirittura lo scudetto. Obbligatorio, quindi, fare la massima attenzione: i bianconeri stanno attraversando un periodo di grandi trasformazioni, anche interne, che si vedono all'esterno, ma la Juve è sempre la Juve".