Oltre alla nazionale, all'ex compagno e amico Bonucci e alla lotta scudetto, Giorgio Chiellini, nell'intervista rilasciata dagli Stati Uniti e riportata da Tuttosport, ha parlato di altre questioni, a partire dalla visita fatta alla Juve durante la tournée americana: "Un buon ambiente, con energie nuove. C’è la voglia di aggredire di più la partita, di stare più alti in campo, questo l’input e nelle amichevoli si è visto. Sarebbe importante partire bene perché darebbe subito entusiasmo non solo alla squadra ma a tutto l’ambiente, tifosi compresi. L’obbligo è ricreare una unione forte con la tifoseria per spingere la squadra in alto. Qui ho visto anche il Milan, conosco bene Pioli che lo ammiro molto anche come persona. Il progetto rossonero è interessante, vediamo come andrà in campionato. Peccato abbia ceduto Tonali che poteva essere una bandiera ma credo che sia il destino delle squadre italiane".

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SUL RITORNO DEL FRATELLO ALLA JUVE - "Sono contento per lui e lui è felicissimo. Non me l’aspettavo sinceramente. Per lui è come essere tornato a casa".

LUKAKU-VLAHOVIC -  "Io partirei da una riflessione, ovvero che questo tipo di discorso esiste perché la Juventus ha necessità economiche. Se non ci fossero queste necessità non se ne sarebbe manco parlato, ora il club è nelle condizioni di dover ascoltare qualsiasi richiesta importante per prenderla in considerazione. Sono contento che Dusan stia meglio, sono convinto che il percorso della Juve dipenda da lui e Federico (Chiesa), se avranno continuità fisica potranno fare la differenza, ovvero tra un 3° o 4° posto oppure vincere lo scudetto".

SU BREMER - "Lo giudico in maniera positiva. Arrivava da una squadra in cui non giocava ogni tre giorni e ed era tre spanne più forte di tutti i compagni. Alla Juve ha dovuto effettuare uno sforzo più che altro mentale, ha uno strapotere fisico. Ha lavorato su situazioni in cui era più carente e dove deve migliorare ma la sua è stata una annata positiva. L’ho visto qui a Los Angeles e mi pare ben inserito: ha le qualità per giocare a tre, a quattro, a uno, a tutto campo o a uomo in area di rigore. Sa fare tutto e sta crescendo anche con la palla tra i piedi. Mi aspetto una seconda stagione in crescendo".

RITIRO E FUTURO - "Ho un contratto sino a dicembre e resterò ancora anche il prossimo anno. Voglio stare qui con la famiglia che ha fatto uno sforzo notevole con me per abituarsi a condizioni e stili di vita differenti. Dunque mi vedo in campo sino alla prossima estate. Per il futuro non mi vedo come allenatore ma in un ruolo più manageriale anche se faccio fatica a proiettarmi così in avanti. Ora sto bene, sto giocando, credo che a fine della prossima stagione potrei smettere, è un’opportunità concreta. "