SU BUFFON- 'Gigi per me non è un compagno di squadra, è un fratello maggiore. Ho sempre detto che vedevo più lui di chiunque altro. Negli ultimi 20 anni ho visto più lui della mia famiglia. È stato un onore, mancherà a tutti in campo. Sicuramente troverà il modo di dare qualcosa al calcio anche in futuro. Dovrà solo decidere come, dove e quando. Rivedere certe immagini è emozionante e commovente, resteremo legati per tutta la vita. Abbiamo fatto 16 stagioni insieme alla Juve, più la Nazionale, è tanto. All’inizio della mia carriera pensavo fosse matto, perché anche quando tutto girava bene lui era il primo a vedere e sottolineare se qualcosa non andava. Aveva la sensabilità di leggere i momenti difficili. Crescendo ci sono riuscito anche io, ma all’inizio non capivo. È una persona che in ogni stagione, nei momenti difficili, riusciva a trovare il meglio con le sue parole. Ti dava l’energia per uscire dai momenti difficili. È una cosa che non si insegna, è una cosa speciale, che in pochi hanno. Lui sa trovare le parole giuste per ricompattare il gruppo. Questa è una cosa che può essere importante anche il suo futuro, ma non sta a me dire cosa deve fare.
SUL FUTURO – 'E’ una persona che riesce a trovare le parole giuste nei momenti difficili per ricompattare il gruppo e far capire i veri valori ai propri compagni. E’ una cosa innata che potrà far valere nel proprio futuro. Non sta a me dirgli cosa fare, qualsiasi cosa farà sarà un valore aggiunto per chi avrà la fortuna di averlo. E’ una persona vera, diretta e da un cuore immenso. Chi avrà la fortuna di averlo con sé dovrà rendersene conto perché avrà tanti benefici'.