DYBALA - "Ha tutte le carte in mano. L'addio di Ronaldo può liberare spazio per le sue caratteristiche tecniche e individuali, consentendogli di trascinare questa squadra".
DE LIGT - "E' fortissimo, io lo chiamo Thor. L'erede della BBC? Se fosse stato italiano sarebbe stato più facile da tenere così tanti anni, mi auguro che Mino (Raiola, ndr) ci faccia il piacere di lasciarlo ancora un po' di anni a Torino. Lui ha tutto, ma la differenza la fa la testa: ha 22 anni e la mentalità di uno di 30 e si pone l'obiettivo di voler migliorare tutti i giorni".
EURO 2020 - "Le emozioni sono incredibili e le riviviamo ogni volta che rivediamo le immagini o ci ritroviamo a Coverciano. Le vittorie vanno godute il giusto ma poi si pensa subito al prossimo obiettivo e ora dobbiamo qualificarci per il Mondiale. Le emozioni però restano e ti legano per sempre. Penso agli abbracci con Locatelli durante i rigori, sono momenti indimenticabili che tra vent'anni racconteremo ai nipotini".
DONNARUMMA - "Non gli hanno fatto piacere. Ognuno di noi fa delle scelte e vanno rispettate come va rispettato il pensiero del tifoso ma penso non sia stata l'occasione giusta per fischiarlo".
BUFFON E LUI - "Gigio è speciale, è diverso dagli altri come si vedeva che anche Buffon era diverso dai portieri della sua generazione. Il tempo ci dirà se potrà raggiungere quei livelli però è evidente che non si tratti di un portiere normale, è qualcosa fuori dalla normalità".
ADDIO RONALDO - "Che in estate potesse andare via l'avevo percepito: Cristiano sentiva il bisogno di una squadra che giocasse per lui e quando questo accade è sempre decisivo. Lo sta dimostrando anche adesso e lo ha dimostrato in tutta la sua carriera, compresi gli anni in cui è stato con noi. Alla Juve è in atto un programma di ringiovanimento e poteva starci che lui scegliesse una squadra che puntasse al presente e quindi a vittorie immediate. E' andato via il 28 agosto, sarebbe stato meglio se fosse uscito prima perché il suo addio ha creato un piccolo shock e qualcosa in termini di punti lo abbiamo pagato ad inizio anno".
BONUCCI - "Ci sono rimasto male. Quel Milan era una squadra in difficoltà, non era il Real Madrid ma nemmeno il Milan di adesso. Oggi sarebbe diverso ma all'epoca andare lì significava fare un netto passo indietro. Le scelte rimangono personali e vanno rispettate ma se quell'estate fossimo stati in vacanza insieme gli avrei fatto capire che stava facendo un errore, ma se ne è accorto molto presto".