Nuova puntata del format bianconero "A casa con la Juve", nel quale i protagonisti bussano alle porte dei tifosi raccontandosi a tutto tondo rispondendo alle domande dei giornalisti di Juventus tv. Gli ospiti di oggi sono il capitano bianconero Giorgio Chiellini e l'ex attaccante David Trezeguet, oggi brand ambassador della Juve.

CHIELLINI - "Sto bene, abbiamo fatto il tampone ieri ma non ho sintomi e mi auguro sia negativo. sono al J Hotel isolato, ho la famiglia a Livorno da due mesi. Faccio qualche esercizio, leggo un po', guardo un po' di serie tv e ho rispolverato anche la Play Station. Poi faccio videochiamate con famiglia e amici. Io di David ho un ricordo molto bello dei primi anni, ero tra i più giovani e lui insieme ai suoi amici sudamericani mi hanno fatto sempre sentire a mio agio. Mi ha aiutato a sentirmi parte della Juve. Trezeguet è riuscito a farmi fare qualche assist quando giocavo terzino. La sua coordinazione non l'ho mai più vita in 20 anni di calcio, quando segnava in allenamento sbeffeggiava pure i terzi portieri che prendevano gol. Con gli anni io ho fatto più gol sulle seconde palle che di testa, io ho lavorato tanto sui miei punti deboli. Quando mi hanno detto che mi voleva la Juve? Il presidente del Livorno mi sveglia la mattina dicendomi di andare a Milano che mi stava vendendo, io ero in comproprietà con la Roma e quando arrivai i dirigenti erano abbastanza arrabbiati. Poi si aprì una porta e vidi Giraudo,Moggi e Bettega. Lì capii che stavo andando alla Juve. Barzagli? Una roccia. Buffon? Superman. Pirlo? Poesia. Bonucci? Lo sceriffo. Lichtsteiner? Svizzero, sempre e comunque. Trezeguet? Sempre e solo il bomber, è giusto che sia così.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da (@ilbianconerocom) in data: 20 Mar 2020 alle ore 7:44 PDT


TREZEGUET - "Io sono in Spagna a Madrid dove ho iniziato il corso per ds. Sono venuto tempo fa con la famiglia e sono rimasto qui perché tutti questi problemi hanno fatto sì che la mia famiglia sia vicino a me. Siamo benissimo. Io ho un bimbo col quale gioco spesso, facciamo partite a tutto "campo", in salone o in cucina. Dobbiamo pensare in positivo e sicuramente tutto si risolverà come dicono tutti. Chiellini faceva parte di quella Juve che voleva ritrovare la sua idea vincente, erano momenti in cui la squadra non riusciva a dare il meglio di se stessa e con Camoranesi volevamo inventarsi qualsiasi cosa per migliorare. Volevamo fare una maxi grigliata a Vinovo per unire ancora di più il gruppo, ma non ci siamo mai riusciti a fare questa grigliata perché allentori e società ce l'hanno vietato. Abbiamo creato amicizie importanti in un momento difficile per la Juve. Il coro che mi ricordo? "Trezeguet, Trezeguet, quando gioca segna sempre Trezeguet. Ho imparato tanto da giocatori come Del Piero e Zidane che dopo l'allenamento si fermavano sempre per lavorare su alcuni punti deboli ma anche sui punti di forza, anch'io dopo un po' ho iniziato a fare la stessa cosa e quel tipo di lavoro mi ha aiutato a farmi trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Ma mi ha aiutato anche a conoscere meglio le caratteristiche dei miei compagni. Spesso la notte sogno di tornare al giocare. Camoranesi? Il principe. Davids? Killer. Buffon? Supereroe. Giovinco? Un fenomeno, Seba lo stimo moltissimo. Ci sentiamo, è un personaggio unico. Chiellini? Tecnica pura. E' un giocatore umile che è migliorato molto, Giorgio ha sempre dato il massimo che sia stato in allenamento o in un big match. Io ho firmato con la Juve due giorni prima degli Europei del 2000, il mio primo ritiro non è stata una cosa molto semplice, perché eravamo in Valle d'Aosta con il pubblico non molto gentile verso di me. Poi piano piano sono entrato nella storia di questo club".

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