Altrettanto non mi strapperei le vesti se Perisic dovesse rinnovare con l’Inter e non passare alla Juventus: è un giocatore che apprezzavo dai tempi del Wolfsburg e che ha appena concluso alla grande la stagione in nerazzurro. Seppur anagraficamente “datato”, continua a piacermi parecchio, dovesse decidere però di restare col suo attuale club, me ne farei una ragione.
Andiamo al dunque, e cioè al modo in cui hanno trattato i rinnovi di entrambi nei rispettivi club di appartenenza.
La Juventus, dopo l’improvvisa dipartita di Cristiano Ronaldo, ha pensato di tenersi Dybala e costruire la squadra attorno a lui. Ma dopo ponderate riflessioni, la dirigenza bianconera ha cambiato idea e preferito dirottare su Vlahovic la cifra chiesta dall’argentino per il rinnovo, mettendo il serbo al centro del nuovo progetto. Giusta o sbagliata, la decisione è stata presa e alla Continassa nessuno ha avuto ripensamenti, nemmeno dopo aver visto Paolino piangere a dirotto al termine della sua ultima partita allo Stadium. Il dado era tratto. E poco interesserà ad Agnelli, Nedved, Arrivabene e Cherubini in quale squadra andrà a giocare Dybala. Fosse pure, come pare, l’Inter.
Lo ha fatto anche la Juventus, la quale ha incontrato gli agenti del giocatore comunicandogli di essere disposta a soddisfare le richieste del loro assistito.
In quel preciso momento, è avvenuto il dietrofront dell’Inter, improvvisamente disposta ad alzare la propria offerta, cosa mai capitata in tutti i mesi precedenti, tant’è vero che il giocatore si è spazientito. Una giravolta repentina, determinata semplicemente dal fatto che il club non gradirebbe, diciamo così, vedere Perisic far parte della rosa della sua principale rivale.
Una volta Masssimo Moratti dichiarò che , per storia e comportamenti, Inter e Juventus sono profondamente diverse. È vero.