Poco da dire sulla 5° vittoria consecutiva della Juventus, che torna momentaneamente in testa alla classifica ed anche con una vittoria dell'Inter sul Frosinone resterebbe sempre 2°, a soli 2 punti di distanza. La squadra di Allegri continua ad ottenere le vittorie faticando, però al momento gira tutto bene: se non segnano gli attaccanti, ci pensano i difensori. Quello dell'attacco che non va in gol è però un problema che va risolto, anche perché davanti ci sono 2 attaccanti rispettivamente da 80 e 60 milioni.

VAR - C'è invece molto da dire sull'utilizzo del VAR che continua a fare disastri e a condizionare i risultati delle partite, falsando così pure il campionato. Perché un conto è raccogliere 3 punti, 1 solo o zero. Ma pare che all'AIA questo interessi poco, perché si ostinano - nonostante le critiche - ad interpretare le regole e ad usare la tecnologia in modo pedestre. Com'è capitato sabato scorso a Lecce. Pensate soltanto se, al posto del Milan, ci fosse stata la Juventus. E dopo la rimonta salentina non avessero convalidato quello straordinario gol di Piccoli: sarebbe successo il finimondo. Invece, dopo lo scandalo del Del Mare, oggi sono in pochi a parlarne.
A LECCE - Soprattutto è passata già la versione che lo "step on foot" (il pestone) venga sanzionato sempre, ma non è proprio così. Si sanziona quando in 2 giocano un pallone ed uno dei 2 commette fallo sull'altro. Non come è accaduto a Lecce, con il fallo avvenuto con pallone ancora in volo, e quando è diventato giocabile da parte di Piccoli il rossonero Thiaw si era già rialzato. Ma ormai le regole cambiano ogni domenica e le si adatta ad ogni situazione, per il trionfo dell'ottusa burocrazia del calcio. Arrivati a questo punto, sarebbe meglio abolire il VAR, perlomeno per come viene usato adesso. Ovvero, male e a sproposito. Tra 15 giorni si giocherà Juve - Inter, chissà se il VAR riuscirà a rovinare pure quella.