Adesso della terra di mezzo bianconera è entrato stabilmente a farne parte pure il talentuoso uruguagio di Nueva Helvecia, arrivato dal Boca da semi-sconosciuto e che, poco per volta, è riuscito a ritagliarsi i suoi spazi, fino a diventare un semi-indispensabile per il centrocampo sarriano. Tant’è vero che sabato scorso, appena sono venuti a mancare il suo dinamismo e la sua “garra”, la squadra ha iniziato a soffrire.
Le qualità dell’ex Psg così come del gallese non sono in discussione, il problema è la loro tenuta fisica, troppo precaria. Rabiot non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, oltre alla velocità di pensiero e di piede dei suoi compagni , non avendo giocato per quasi un’intera stagione a Parigi; Ramsey deve ancora recuperare da un pesante infortunio muscolare e questo non gli permette di essere arruolabile con continuità. Venendo meno loro due, e con Khedira ai box fino a febbraio, le pedine a disposizione di Sarri sono davvero limitate.
Eppoi c’è l’enigma Bernardeschi, del quale non si è ancora capito se sia un centrocampista o un attaccante. Provato ripetutamente come trequartista è stato quasi sempre l’uomo in meno della squadra, ma fin quando Sarri si ostinerà ad utilizzare il modulo con un mezzocampista dietro le 2 punte, e Ramsey non sarà finalmente a posto, continuerà a schierare l’ex viola il quel ruolo non suo, e si vede.
Facciamo rewind e torniamo a questa estate, quando sulla lista dei cedibili Parateci e Nedved avevano inserito proprio Bernardeschi (tentato di scambiare con Rakitic) Can, Khedira e Matuidi : praticamente, quasi tutti gli attuali inquilini della terra di mezzo bianconera. A significare che, pure loro, si erano resi conto che quel centrocampo, così com’era, non andava bene e avrebbero voluto ristrutturarlo del tutto, con Rakitic, Rabiot ,Ramsey e il ritorno di Pogba, da affiancare ai soli Pjanic e Bentancur, ritenuti gli unici salvabili. Un piano miseramente fallito per l’incaponimento degli interessati a voler restare, ma forse anche per l’incapacità di convincerli ad andare via. Come avvenuto pure con Dybala, Higuain e Mandzukic.
Una situazione che consiglierebbe qualche aggiustamento a gennaio ma la “tensione finanziaria” in casa Juve non permette grandi operazioni, eventualmente solo scambi o prestiti onerosi, con cambiali da iniziare a pagare a giugno (quando bisognerà rastrellare almeno 100 milioni di plus per risistemare i conti).
Di Marcello Chirico per Calciomercato.com