Così Marcello Chirico su Calciomercato.com
"Contagi a go-go in Serie A. Prima l’ecatombe del Genoa, con un’epidemia interna che non pare arrestarsi, poi l’Atalanta, adesso (com’era prevedibile) pure il Napoli, e da ultimo pure 2 membri dello staff Juve. Già prima c’erano stati casi al Torino e al Milan. Per fortuna sono pressoché tutti asintomatici, però le quarantene sono e continueranno ad essere inevitabili per i casi già manifesti o che si manifesteranno.
Il campionato continua, e a mio parere è giusto così: un altro lockdown sarebbe capitale per l’intero Paese, a maggior ragione per i club di calcio che da marzo scorso non incassano più un euro da biglietterie e abbonamenti. Una voce che alla Juventus fruttava, in media, dai 60 ai 70 milioni l’anno, e con bilancio che langue avrebbero fatto molto comodo pure questa stagione, in quanto non si può vivere di soli diritti tv. Sembra però che per iniziare a rivedere negli stadi un po’ più dei 1.000 spettatori consentiti oggi bisognerà attendere ancora un po’. Continuo a domandarmi perché, visto che – per esempio – in Germania qualche tifoso in più sulle gradinate lo si vede già. E non mi pare che lassù siano messi molto meglio per quanto riguarda la situazione Covid. Si convive col virus, con le dovute precauzioni. Lo si sta facendo pure nel nostro Paese, ma al calcio sembra consentito farlo fino ad un certo punto.
Intanto la Lega, dopo mesi, ha deciso di recepire le norme Uefa sulla disputa delle partite in caso di contagi, e quindi il rischio che la Serie A possa fermarsi al momento sono minime, a meno che la situazione non degeneri, ma al momento pare abbastanza sotto controllo. Per intenderci, non ci si trova a vivere quella della scorsa primavera.
Non sono contrario a priori a questa nuova formula che ha raccolto non pochi consensi durante l’ultima edizione di Champions League, contesto le tempistiche. Il covid è da più di 9 mesi uno sgradito compagno di viaggio della nostra vita e la nuova stagione calcistica è ripartita ugualmente, con la sua tradizionale formula elefantiaca a 20 squadre (ma la tanto auspicata riforma dei campionati a quando, signor Gravina?). Se il presidente FIGC avesse deciso di ricominciare introducendo i tanto amati playoff, proprio nella prospettiva neanche tanto remota di dover fare i conti col virus anche nel 2021, nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. L’importante è mettersi d’accordo fin dall’inizio sulle regole del gioco, così da scongiurare di doverle modificare in corsa fare pasticci.