L’unico convinto che “questa rosa è difficilmente migliorabile” è il DS Fabio Paratici. Il demiurgo dell’attuale mediana bianconera. Composta da Bentancur, Rabiot, Ramsey, Arthur e McKennie. Fino a gennaio ne ha fatto parte pure Khedira, che fin quando non ha frequentato più il JMedical del campo di gioco, causa i ricorrenti problemi fisici, è stato di gran lunga superiore ai 5 di cui sopra per intelligenza tattica, forza e capacità di andare in gol.
Ma i compagni di reparto?
Ramsey è di sicuro quello dotato di maggiore qualità e capace di far cambiare passo alla squadra dalla trequarti in avanti, ma per farlo deve stare bene, e questo purtroppo capita di rado. Solo in questa stagione il gallese ha avuto già tre stop (rispettivamente di 7, 17 e 15 giorni) per i soliti problemi muscolari. Aveva avuto infortuni a catena già all’Arsenal, e forse questo spiega la leggerezza con la quale i Gunners l’hanno lasciato andar via. Prima di prenderlo seppur a parametro zero, e fargli firmare un contratto da 7 milioni annui, non sarebbe stato meglio approfondire l’analisi della sua cartella clinica e virare su qualcun altro, più giovane e sano? Perché di fatto, quando servirebbe, Ramsey non c’è quasi mai.
Bentancur è stato promosso a titolare, dopo 2 stagioni da riserva nelle quali aveva indubbiamente mostrato delle buone cose. Al suo primo anno da titolare fisso, stanno affiorando in modo abbastanza evidente i suoi limiti, soprattutto sul piano della personalità. Di errori macroscopici, tipo quello nell’ultima gara col Porto, il giovane e inesperto uruguagio ne aveva già prodotti in serie in campionato e Coppa Italia. È un buon intercettatore di palloni, quando non lo fa ricorrendo al fallo, spesso da cartellino giallo se non addirittura rosso (e infatti Pirlo spesso è costretto a sostituirlo per evitare di mandare la squadra in inferiorità numerica). Anziché migliorare, sembra in verticale involuzione.