Chi sarà mai? Sorpresa: non è la Juventus. Nonostante il club bianconero non stia di certo attraversando un momento finanziario florido: il rosso in bilancio ammonta quest’anno a -120 milioni di euro, con una previsione di -225 per la stagione prossima, soprattutto se la Uefa la estrometterà dalla partecipazione alle coppe e, quindi, dagli incassi agganciati a quella voce.
Così come sul piano mediatico. Di recente l’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, lo ha sintetizzato bene: “I vertici di RCS mi dicevano che hanno venduto più copie nei giorni dell’inchiesta Prisma sulla Juventus che in quelli in cui c’erano dei grandi eventi sportivi”. In effetti, da gennaio fino al recente patteggiamento di maggio con la FIGC, su gran parte dei quotidiani non è quasi mai mancata una pagina di aggiornamento su intercettazioni e ipotesi di penalizzazioni. Il titolo più gettonato è quasi sempre: “Cosa rischia la Juve?”
Di tutto questo, come della difficile sostenibilità del debito sottoscritto coi fondi e quindi la necessità (finora sempre negata) di dover ricorrere ad una vendita del club – per la quale sarebbe già stato affidato un mandato alla banca d’investimento Raine – si è interessato niente meno che l’autorevole New York Times, con un’approfondita inchiesta su conti e reale stato di salute del club. Che risulterebbe pessimo. Al punto da non riuscire nemmeno più a pagare lo studio di progettisti e architetti che stanno lavorando al progetto del nuovo stadio. Una situazione che di certo non sarà nemmeno la raggiunta finale di Champions a migliorare, perché la stretta finanziaria arriverà comunque. Eppure, nonostante tutto questo – scrive il quotidiano newyorkese – “in nessun momento i dirigenti hanno fatto accenno alle ristrettezze economiche, ma sempre parlato di un fascino mai offuscato del club ”.
In Italia sei un club in crisi e con un futuro incerto solo se ti chiami Juventus, con l’Inter (ecco il nome) funziona diversamente. La contabilità da mettere sotto la lente degli azzeccagarbugli, della Finanza e delle Procure non è mica quella del biscione cinese, la sfruguglino pure gli americani se interessa così tanto. Questa è la stampa (italiana), bellezza!