E l'anfitrione di questo gigantesco rave-party no-stop è lui, Josè Mourinho, tornato prepotentemente idolo degli interisti, i quali l'hanno sempre considerato "uno di loro" ,nonostante il tradimento col Real nella notte, pure quella di festa, di Madrid. Fu come beccare la moglie fornicare nel letto matrimoniale con l'amante, ma al fedifrago Josè loro riuscirono a perdonare pure le corna.
Sul web e sui social le gif postate e i meme non si contano e tanti hanno usato quella foto, quella posa, addirittura come immagine del proprio profilo Twitter, Facebook, Instagram o sul proprio Whatsapp. E i media, in particolare quelli nelle cui redazioni l'interismo fa proseliti (ma lo si camuffa bene) hanno cavalcato l'onda mourinhana, da esperti surfisti del giornalismo sportivo. Una celebrazione che non si è ancora esaurita.
Mercoledì scorso sarebbe bastato vincere la partita 1-0, com'era giusto che fosse - perchè, per 87 minuti la squadra di Mourinho è stata presa a pallate dalla Juventus - e il fomentatore Josè se ne sarebbe stato al suo posto, muto e con le mani in tasca. Invece, in 5 minuti, è riuscito a ribaltare la gara, tra l'altro in casa della Juventus: condizioni e palcoscenico perfetti per dare sfogo al proprio show.
Purtroppo 2 stagioni di Inter, negli anni in cui la Juventus era un'altra cosa da quella attuale, e con Calciopoli a fare ancora da sfondo, hanno segnato - e non poco - il modo di essere di Mourinho, imbevuto ormai di interismo e antijuventinità. E' bastato un biennio di frequentazioni ad Appiano per segnarlo mica poco per il resto della vita.
Verba volant, ma solo per chi li vuole far volare via.
Gli insulti non mi piacciono, e non li ho mai condivisi, negli stadi sono comunque all'ordine del giorno e non ne è esente nessuna tifoseria. Gli juventini insultano Mourinho, gli interisti hanno insultato Vidal durante la gara col Barcellona (nonostante sperassero che, in estate, la società glielo acquistasse), i napoletani martedì scorso hanno insultato Buffon, dopo aver pesantemente insultato, per anni, Higuain.
Quelli che oggi si schierano dalla parte di Mourinho e lo difendono, sono i primi che vanno allo stadio o sui social e provocano, offendono e insultano il prossimo. Le educande stanno chiuse nei collegi, dove gli viene pure vietato l'uso di internet.
Ai media Mourinho piace tanto perchè è dissacrante, linguacciuto, non politically-correct: gli procura sempre notizie e titoloni, e gli permette di vendere giornali, fare maggiori visualizzazioni sui loro siti e ascolti in tv. Una manna,da tutelare. Ecco perché da giorni non smettono di commentare l'immagine del lusitano orecchiante e nelle trasmissioni tv non si fa che battibeccare su quel gesto.
Est modus in rebus. A Mourinho do ora un bell'arrivederci ai quarti di Champions: magari, fino ad allora, i giocatori della Juventus avranno migliorato la loro mira e il finale potrebbe essere diverso. Magari meno divertente per chi si è improvvisato tifoso dello United ed ha sul comodino l'immaginetta dello SpecialOne.
Ri quem ri por ultimo. Traducetevelo da soli.