Il club olandese non ha comunicato il numero esatto dei contagiati, ma tra prima e seconda squadra i positivi superavano la dozzina. Numeri che avevano messo in apprensione la società partenopea, con i soliti medici e politici locali a corollario, tutti favorevoli al rinvio della partita per la solita sindrome Genoa e il timore di rischiare un contagio a catena.
Az batte quindi Napoli e Asl, stavolta meno propense ad intromettersi e fare la voce grossa rispetto a qualche settimana fa, forse sapendo che gli spazi di manovra con la Uefa erano davvero ridotti. Regole neanche poi tanto diverse da quelle applicate da Lega Calcio e Figc, ma probabilmente il 4 ottobre c’era di mezzo la Juventus e quindi anche più voglia di fare casino e trasformare la Serie A in Serie Asl. Stavolta hanno preferito stare al loro posto, onde evitare squalifiche sicure alla tanto amata società Napoli.
Un 4-1 all’Atalanta che aveva immediatamente scatenato l’ironia della tifoseria azzurra, insieme a quella del presidente ADL. “Grandissimo Napoli! Che peccato non aver potuto incontrare a Torino la Juventus” fu la sua provocazione su Twitter, alla quale se ne accompagnarono altre altrettanto sarcastiche di noti (e meno noti) esponenti campani della comunicazione, quelli che in teoria dovrebbero essere al di sopra delle parti ma puntualmente ci cascano.
Massimo impegno, concentrazione e sano catenaccio (lo stesso adottato proprio da Gattuso nella finale di Coppa Italia contro la Juve ndr) hanno sopperito all’emergenza e permesso agli olandesi di prendersi 3 punti importanti al San Paolo. Dimostrando così che le partite si possono giocare e vincere anche in periodo di Covid e senza avere a disposizione parecchi titolari. Con tanti saluti anche da parte del premier Rutte.