La prima, già espressa nel mio pezzo di ieri, è che i cori dell’Heysel, le scritte contro Scirea e altre turpitudini continueremo a sentirli e a leggerle anche per i prossimi 50 anni, perché la società Fiorentina – aldilà delle dichiarazioni di facciata di Commisso (“mai più quei cori”) – non intende educare la propria tifoseria. E per tifoseria non mi riferisco all’intera tifoseria viola, ma a quella della Fiesole, perché a quella, e solo a lei, ha fatto esplicito riferimento Barone in conferenza.
La seconda cosa che ho capito dalle parole di Barone è che la considerazione di questa nuova dirigenza viola nei confronti della Juventus e dei suoi proprietari è praticamente la medesima che aveva chi c’era prima.
Altrimenti non mi riesco a spiegare le motivazioni date da Barone sull’impossibilità di poter fare un giro di campo con Agnelli:” Non lo farei mai per il lavoro che sto qui a fare con tutta la Fiorentina”. E cosa vuol dire? Che chi lavora in questa società non può permettersi nemmeno una passeggiata con Agnelli? Neanche simbolicamente, per provare a riportare una partita nell’alveo naturale del calcio ed evitare che una rivalità non degeneri in odio autentico, come purtroppo documentano troppi episodi in questi ultimi 30 anni? Non capisco.
Barone su questo è stato ancora più esplicito: “Bisogna proteggere i nostri tifosi, perché ci sono tante storie sulla nostra tifoseria, e c’è da proteggerli, perché se sbaglia qualcuno non significa che sbaglino tutti”. E infatti, caro Joe, mica noi si accusa l’intera tifoseria Viola o tutta Firenze per i cori sull’Heysel, rubricata da lei alla voce “tante storie”, ma solo una parte ben definita di quel tifo e di quello stadio, e che il club conosce molto bene.
Che si fa,quindi, con “quelli che sbagliano” ? Li si individua e li si allontana, o li perdona ancora e li si protegge, insieme a tutti gli altri? Pure su questo da Barone desidereremmo un po’ più di chiarezza. Limitarsi ai “ basta” non è stato sufficiente finora e continuerà a non esserlo in futuro, soprattutto se dei dirigenti continueranno ad andare alle feste della Fiesole, dove ci sono sempre pure quelli che intonano quei cori, e faranno finta di non sentirli.
Barone, in questo senso, ha dato pure lui una mano. Grazie di cuore.