Ad osservare la situazione da fuori, sembra davvero che alla Continassa regni l’anarchia più totale, che non si abbia proprio idea su chi affidare la guida della squadra. Ripeto, questa è l’impressione percepita all’esterno, magari Nedved e Paratici hanno invece già individuato i candidati, stanno semplicemente facendo le loro ultime valutazioni e si divertono un mondo a vedere quanto, all’esterno, si annaspi e si proceda a tentoni sul possibile nuovo tecnico.
Considerando che il campionato terminerà domenica prossimo, e l’intera stagione europea ufficialmente quella dopo, non è da escludere che in società si voglia attendere l’esito delle due finali per magari approfondire i contatti con 3 dei 4 allenatori coinvolti. Nell’ordine: Klopp, Pochettino e Sarri.
Il tecnico tedesco sarebbe il profilo perfetto, per carisma e immagine, a cui affidare la guida tecnica della Juve ed anche uno tra i più apprezzati in casa Agnelli, ma resta da capire (direttamente da lui) cosa intenda fare dopo la Champions, a prescindere dall’esito della finale al Wanda, se proseguire ancora col Liverpool o cambiare.
Sarri viene dato da molti in pole, e pure per lui si attenderebbe l’esito della finale di Europa League prima di affondare il colpo col Chelsea. A titolo personale, nutro dubbi sul fatto che un personaggio del genere, col filtro masticato della sigaretta sempre in bocca, la barba incolta e perennemente in tuta, possa sposarsi con lo stile Juve: significherebbe dovergli mettere a disposizione un sarto, un barbiere e un maestro di bon-ton. Un vero e proprio restyling, tipo quello fatto alla Panda. Alla Juve l’abito fa ancora ed eccome il monaco.
Un altro avvistato di recente tra Caselle, JMedical (da quando un allenatore si sottopone alle visite mediche?) e casa Agnelli è stato Josè Mourinho, sponsorizzato da Mendes e Ronaldo, che però quando lo ebbe a Madrid non ci andò troppo d’accordo. Tutto scordato? Mah.. Inoltre il portoghese appartiene pure lui ad una scuola calcio sorpassata, e i suoi recenti (e scarsi) risultati a Manchester con lo United sono lì a dimostrarlo. Lo escluderei.
Nell’anno dell’Europeo, da disputare da campione del mondo in carica, vedo altrettanto improbabile un Deschamps che abbandoni la nazionale francese col consenso della Federazione transalpina.
Sui nomi di Mihajlovic e Sousa mi limito a stendere un pietoso velo. Ecco, entrambi potrebbero al massimo fare i traghettatori in attesa del Pep, non che la Juventus inizi con loro un percorso a lungo termine. Va bene tutto, ma come diciamo noi a Torino, esageruma nen