È stato molto carino l’affetto sincero dimostrato nei confronti di Higuain dagli juventini assiepati mercoledì davanti al J-Medical, nel giorno del raduno bianconero. Tanti ragazzi simpatici, spontanei, che hanno esternato senza ipocrisia il loro attaccamento autentico verso tutti i giocatori della Juve, ai quali hanno chiesto in cambio solo un selfie o un autografo. “Resta con noi” hanno più volte scandito in coro al passaggio di Gonzalo, e magari nemmeno lui aveva preventivato una simile accoglienza. Momenti di tenerezza che hanno lasciato di stucco anche molti media sportivi, alcuni dei quali sono arrivati pure a sostenere che non potessero lasciare indifferente nemmeno la società.
A Torino ora è arrivato Sarri, grande estimatore del Pepita, ciò nonostante Higuain non viene ugualmente ritenuto funzionale al progetto Juve. E per un motivo molto semplice: non ha mantenuto le aspettative di una società che, per averlo, aveva pagato al Napoli la bellezza di 95 milioni. Pensavano di essersi assicurati un bomber da 40 gol a stagione, e invece si sono ritrovati un attaccante che, nella sua seconda stagione in bianconero, non è andato oltre le 16 reti in campionato, e in Champions non fece quasi mai la differenza. L’anno prima, nella finale di Cardiff, fu quasi un fantasma.
La storia recente di Higuain, spiace dirlo, è stata questa. Non sarà bollito, ma non è più il centravanti devastante di una volta, e infatti non ha più mercato tra i club d’élite. Restano gli amatori, tra i quali il neo ds romanista Petrachi e il neoallenatore giallorosso Fonseca. A Roma sognano un nuovo Batistuta, che però arrivò nella Capitale dopo annate strepitose a Firenze. Le ultime due stagioni del Pipa non sono state altrettanto memorabili.
Gonzalo sta andando verso i 32 anni, e alla Continassa vogliono ringiovanire il parco attaccanti, tant’è vero che pure il mitico Marione Mandzukic è a rischio dismissione. L’unica deroga anagrafica viene concessa a Cristiano Ronaldo, seppure anche il Marziano abbia appena archiviato una delle stagioni meno prolifiche della propria carriera. Ma va altrettanto detto che senza i suoi 28 gol la Juventus non avrebbe probabilmente vinto in scioltezza il suo ottavo scudetto consecutivo e in Champions si sarebbe fermata con un turno d’anticipo. La ridotta produttività di CR7 in area di rigore va forse cercata altrove.