Il campo ha sancito in modo chiaro che l'Inter è più forte di questa Juventus e conquisterà la seconda stella. Stavolta arbitro e VAR non hanno rovinato la partita, si è giocato a calcio e l'Inter l'ha vinta meritatamente. Simone Inzaghi fa giocare bene la propria squadra, Massimiliano Allegri è invece regredito, tornando al suo solito calcio antico, catenacciaro, estremamente risultatista. Allegri è un uomo di grande temperamento, ma poco coraggioso sul campo: domenica sera, pronti-via, la sua Juve era già tutta piazzata nella propria metà campo ad aspettare l'Inter, lasciandole palla ed iniziativa. 
Gli è andata male, perché il calcio è appunto imprevedibile. Soprattutto gli è andata male perché ha giocato contro una squadra più forte e che gioca meglio della sua. Però uno come Chiesa avrebbe potuto essere messo prima, magari si sarebbe potuto provare a recuperare lo svantaggio schierando un tridente in attacco, ma Allegri non se l'è sentita. Troppo rischioso per i suoi gusti. E alla fine la Juve ha perso lo stesso, tanto valeva provarci. A giugno tutte le strade sono aperte, dipenderà sempre dai risultati, come sempre. E Conte aspetta. 
  A giugno tutte le strade sono aperte, dipenderà sempre dai risultati, come sempre. E Conte aspetta.