Evelina Christillin, a Gazzetta, parla così del momento Juve. 

IL RACCONTO DEL DERBY - "Il primo, 27 marzo 1983, è stato rocambolesco: eravamo 2-0 sopra grazie a Platini e Rossi, poi dal 71’ al 74’ il Toro ribaltò la partita con Dossena, Bonesso e Torrisi. Il secondo, 3 dicembre 1995, tripletta di Vialli, Ferrara e rigore di Ravanelli. Prima che lo calciasse, il sindaco di Torino, Diego Novelli, disse all’Avvocato: “Almeno questo sbagliatelo...”. A Gianni Agnelli sarò sempre riconoscente e grata per tutto quello che mi ha insegnato nel mondo dello sport e per ciò che mi ha permesso di conoscere".

A TORINO - "Per quelli della mia generazione sì, anche se negli Anni 80 e 90 la rivalità era più forte. Fino al 2006 era la classica partita che un torinese non voleva mai perdere, perché il giorno dopo al bar o dal lattaio lo sfottò era assicurato. Poi dopo Calciopoli la sfida all’Inter ha assunto un altro valore per noi. Il Toro mi piace, non potrei mai avercela con una squadra che ha il nome della mia città. Sono più i tifosi granata che ce l’hanno con noi, ci chiamano i pigiami, una volta Gramellini mi disse: solo l’arbitro dell’hockey ha il coraggio di vestirsi come voi".

Christillin: 'Momento terribile per la Juve, ma la testa é alta. Superlega? Resto contraria'
PIU' IMPORTANTE PER LA JUVE - "Non credo, la Juve è concentrata su tutto, ogni partita per noi ormai è un derby. In questo momento difficile bisogna tenere dritta la barra e Allegri, che è rimasto l’unico collegamento tra il passato e il presente, è stato bravo a non perdere la testa. Capisco perché Ferrero e Scanavino gli abbiano dato la massima libertà".

CHI TEME - "Juric, perché fa giocare bene la squadra. Mi ricorda Mondonico, incarna lo stile Toro, cuore e grinta".

CHI LA DECIDE - "Di Maria, uno Zidane dei nostri tempi, ha un tocco di palla magico: all’Avvocato sarebbe piaciuto. Bello anche rivedere Bonucci: è mancato tanto".

RICORSO CONI - "Da tifosa mi auguro che possa essere accettato. Ma non mi permetto di entrare nel merito della sentenza".

AGNELLI - "Ho sempre appoggiato l’Uefa nella battaglia contro la Superlega, penso che l’intervista di Andrea, che non ha più un ruolo ufficiale nella Juve, sia stata fatta a titolo personale, ribadendo tesi che ha sempre sostenuto".