Illuminante l'intervista a JTV di Alessio Musti, colui che sta portando avanti il progetto Futsal. Non si tratta di creare nuove squadre, ma di far fare alle varie squadre giovanili bianconere alcuni allenamenti di futsal insieme a quelli tradizionali.

MUSTI SI PRESENTA - 
"Sono stato uno dei primi a cominciare direttamente col calcio a 5 a 14-15 anni. A Roma era molto diffuso, magari non così radicato come oggi, comunque iniziai nelle giovanili di uno dei club che poi sarebbe confluito nell'attuale Lazio. Ho fatto tutta la trafila lì fino alla Serie A e fatto diverse presenze in Nazionale, poi diverse esperienze da allenatore, anche con la Nazionale italiana, e ora alla Juventus".

COM'È NATA LA COLLABORAZIONE - "La Juve ha guardato all'estero e ha notato che in Paesi come Spagna, Portogallo e Brasile molte squadre già utilizzino la doppia attività. Casualmente c'è stato l'incontro tra me e la società grazie ad Alberto Lampo, precedentemente a contatto con me per progetti di questo tipo da altre parti, ed è arrivata un'ottima proposta da parte della Juve, che mi ha stimolato molto sia per il prestigio del club sia perché mi rende un apripista di questa metodologia integrata".

Juve, continua il progetto Futsal: le FOTO degli allenamenti di oggi
IN COSA CONSISTE IL SUO LAVORO - "Si basa sul miglioramento tecnico-tattico individuale del giovane atleta. Durante la settimana coinvolgiamo tutte le categorie dall'Under 8 all'Under 17 e per ciascuna di esse calibriamo le caratteristiche e le necessità. Per i più piccoli interveniamo sulla gestualità di base: principalmente utilizzo della pianta del piede e attitudine a movimento e smarcamento, tutto in spazi ristretti. Salendo di età, lavoriamo su aspetti di tattica sia individuale che collettiva. Ma sempre in gruppi ridotti, 2 o 3 giocatori al massimo, così da mantenere chiara l'identità del calcio a 5 all'interno della metodologia calcistica".

DIFFERENZE TRA CALCIO A 11 E A 5 - "Ci sono tanti luoghi comuni. Oggi ci sono molti giocatori che arrivano al calcio a 11 provenendo dal calcio a 5, soprattutto in Brasile e Argentina ma non solo. Le caratteristiche più importanti del calcio a 5 sono la tecnica, basti pensare al Sud America, e la velocità di pensiero, si veda soprattutto quello che fa il Barcellona, alla cui struttura sta guardando la Juve. Smarcarsi rapidamente e ragionare in spazi ristretti, questi sono i principali punti di contatto che dobbiamo trovare tra giocatori di calcio a 5 e a 11".

DIFFERENZE TRA BAMBINI E RAGAZZI - "I ragazzi più grandi sono alla prima esperienza nell'integrare il calcio a 5 nella loro formazione, quindi con loro è più difficile rispetto che coi bambini. In parallelo, è come il discorso per cui gli adulti fanno più fatica avvicinarci alle nuove tecnologie rispetto ai nativi digitali. Fra qualche anno, gli Under 8 e 9 di oggi arriveranno alle categorie maggiori avendo già acquisito da piccoli queste nuove metodologie e sarà tutto più facile. Adesso bisogna far mandar giù questa nuova metodologia alle categorie più grandi, ma sia i tecnici che i ragazzi stanno svolgendo un ottimo lavoro".

OBIETTIVI - "Miglioramento tecnico specifico, soprattutto in smarcamento e uso del piede, o anche il controllo orientato. E vedere tutto questo assimilato nella gestualità normale del ragazzo sul campo da calcio. Ci vogliono anni, intanto la Juve ha fatto da apripista in Italia. In Europa già si è capito che integrare le due discipline porta dei vantaggi".