Primo derby di Milano per Antonio Conte, ex allenatore della Juventus che si trova in testa alla classifica con la sua Inter. Ieri il tecnico nerazzurro ha parlato in conferenza stampa tradendo ancora una certa ossessione per la sua ex squadra e, forse, non potrebbe essere altrimenti anche perché lo stesso sentimento è vero pure (in certi casi) a casacche opposte. A domanda diretta sul confronto tra questa Inter e la sua prima Juventus, Conte ha risposto : "La mia Juve non aveva le coppe europee e c'era la possibilità di lavorare con i giocatori per tutta la settimana. Forse qualche aspetto in comune c'è: alcuni giocatori, per esempio, hanno poca esperienza così come c'erano elementi inesperti in quella Juve". Un po' come dire, di nuovo, che il gap tra la sua squadra e quella di Sarri c'è ancora. Gioca un po' a nascondino, insomma, proprio come quando sedeva sulla panchina della Juve.

Retroscena Danilo: è alla Juve anche grazie... a Conte!
TROPPE CHIACCHIERE - Ma è quando parla della lite Lukaku-Brozovic che Conte fa capire il suo pensiero ricorrente ai colori bianconeri, sebbene non nomini mai la Juventus: "Altri club sono più bravi a nascondere certe cose, noi dobbiamo crescere anche fuori dal campo. Ci sono grandi lacune e dobbiamo essere bravi a colmarle. Non è semplice, bisogna cercare di essere capaci di estirpare cattive abitudini. Per ora abbiamo parlato del campo, anche fuori ci sono cattive abitudini. Dobbiamo essere più impermeabili. Non si vince solo in campo, ma anche fuori. Questo deve essere molto chiaro. Che mi si dica ogni volta che era così anche negli anni passati, io non lo accetto. Ripeto che per me è solo un alibi". Un po' ossessione e un po' ricerca della perfezione, quella di Conte, che sa come l'organizzazione della società bianconera sia al top in Italia e in Europa. Un modello che lui e Marotta vogliono imitare a tutti i costi all'Inter. Intanto stasera Antonio affronta il suo primo derby di Milano. Il suo ex popolo, quello bianconero, gli farà compatto il tifo contro.