Un dato emerge chiaro dalla vittoria dell’Italia contro l’Austria: la Nazionale non può fare a meno di Federico Chiesa. Sono bastati una manciata di minuti all’esterno d’attacco per cambiare volto al match e a regalare agli Azzurri il vantaggio, dopo un secondo tempo di sofferenze. Chiesa ha cambiato ritmo alla partita, sostituendo un impalpabile Berardi, e ha segnato un gol di altissimo livello: stop di testa, sterzata con il destro e conclusione al volo di mancino da posizione defilata. Poco prima, sempre lui protagonista di una delle azioni più pericolose costruite dall’Italia. Uno spaccapartite, sì. Ma non uno di quei calciatori da tenere in panchina come risorsa quando gli avversari calano di ritmo perché quando Chiesa è in forma – e adesso lo è, non ci sono dubbi – deve giocare dal fischio d’inizio. Una prestazione, la sua, che potrebbe ribaltare le gerarchie e convincere Mancini a schierarlo dal primo minuto nei quarti di finale, contro la vincente tra Belgio e Portogallo.
JUVE – Intanto, la Juventus osserva con un sorriso stampato sulla faccia. Chiesa rappresenta uno degli investimenti più azzeccati degli ultimi anni. In pochi credevano ai margini di crescita dell’ex viola, eppure ha disputato una stagione di altissimo livello, risultando uno dei migliori in bianconero. E con la Nazionale sta arrivando la definitiva consacrazione anche a livello internazionale. Per questo, seppur in una fase di mercato complicata, alla Continassa una certezza c’è: Chiesa è incedibile e rappresenta una delle colonne del futuro prossimo della vecchia Signora.