E questo tipo di discorso è chiave per il futuro prossimo del club. Perché proprio la risposta alla domanda – “Cosa ne sarebbe della Juventus con questa rosa e un altro allenatore?” -,sarà parte dell’analisi che proprietà e dirigenza faranno per decidere cosa ne sarà di Massimiliano Allegri.
Juventus, l'editoriale di Ivan Zazzaroni
Di seguito, le parole di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport:
“Il risultato è tutto, e non solo alla Juve: modifica giudizi, clima, progetti, sposta montagne di pregiudizi. Le spiegazioni non servono. Chi le considera? Tuttavia provo ad aggiungerne una personalissima per dimostrare l’aleatorietà di certe valutazioni ad minchiam figlie di vittorie o sconfitte.
Mi soffermo sull’attacco, sul valore del centrocampo di Allegri credo di aver detto e scritto tutto. A inizio stagione la coppia Chiesa-Vlahovic non funzionava granché e entrambi venivano accusati di eccessivo individualismo.
A un certo punto - Chiesa fuori causa per infortunio - Allegri ha dato fiducia a Yildiz, Vlahovic ha cominciato a segnare e ho letto che col turco Dusan si trovava meglio per una questione di connessioni più naturali e generosità del compagno. E che, inoltre, il gioco della Juve era decisamente migliorato. Balle.
Chiudo con l’appunto degli appunti: Allegri non migliora i giocatori. Al secondo posto dietro l’Inter e davanti al Milan, all’Atalanta, alla Lazio, al Napoli e alla Roma con i vari Cambiaso, Gatti, McKennie, Yildiz, Miretti, Kostic, Alex Sandro e Weah chi era arrivato? Lo spiritosanto?”.