I nodi della giustizia, gli aumenti di capitale - in quattro anni gli azionisti della Juventus hanno iniettato nel club più di 900 milioni - e ora il nuovo corso. La nuova dirigenza ha invece vestito i panni del dietologo con un paziente in abbondante sovrappeso, imponendo un rigido regime economico. E Massimiliano Allegri ha dovuto massimizzare i profitti del campo, mentre alla Continassa continuavano a diminuire gli investimenti. Così, scrive il Corriere dello Sport, Max chiuderebbe il triennio con saldo positivo: sia per aver limitato i possibili danni dei 1.000 giorni sotto processo del club - mesi in cui il risultato della domenica passava in secondo piano e lo spogliatoio era in balia delle pressioni - sia per aver mantenuto la squadra nelle zone nobili del campionato. E oggi per aver per gran parte della stagione tenuto testa alla prima, l’Inter, pagando un gap di esperienza, soprattutto. I risvolti positivi, insomma, ci sono. 

Juventus: il piano per tornare grandi


Anche se oggi nei conti c’è ancora rosso fuoco e a scavare un buco da 150 milioni è stata l’assenza forzata dalla Champions tra partecipazione, prospettiva di raggiungere almeno i quarti, sponsor e botteghino. Quella Champions raggiunta sul campo, senza la penalizzazione, e che quest’anno appare essere una questione di settimane visto il vantaggio di dieci punti dal 5° posto. Così, dopo aver sofferto gli eff etti della spending review, la Juventus potrebbe ritrovarsi con un forziere ricco di risorse, a cui aggiungere anche il possibile Mondiale per club. E, indipendentemente dalla guida tecnica, la proprietà e il management sono convinti che la Juventus, in qualsiasi caso, tornerà grande tra le grandi al massimo in due anni. Come si legge, la dirigenza è parecchio soddisfatta del lavoro del tecnico, ma prima del giudizio finale va quantificato il tesoretto e come verrà investito per creare una squadra capace di competere su tre o quattro fronti. Ad aprile, infine, il club potrebbe ritrovarsi con l’aumento di capitale di Exor (verserà l’ultima trance dei 127 milioni) in tasca, con altri 30 milioni per l’ingresso nella SuperChampions, più 50 dal Mondiale per club. E poi le cessioni, magari intorno ai 100 milioni rappresentato dai suoi giovani in rampa di lancio e dagli altri 27 in prestito che potranno essere venduti. Il piano per tornare grandi è chiaro.

CorSport - Juventus, un terzo di rosa in bilico: la strategia sui rinnovi decisiva per il mercato estivo
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