Dice cose pesanti il Ministro per lo Sport Abodi: “la cronaca di questi mesi ci pone di fronte all' esigenza di rendere la giustizia sportiva più trasparente e credibile”. Quindi significa che, oggi, la giustizia sportiva non è così “trasparente” e “credibile” come dovrebbe.

E quali sarebbero le “cronache di questi mesi” che hanno reso necessaria  questa “esigenza”? E' chiaro: sono le regole, le procedure, i tempi, le sentenze (per altro ancora in parte in fieri) che vedono, quali protagonisti, la Procura Federale della F.I.G.C. il Coni e l' imputata Juventus. Insomma, le massime istituzioni calcistiche e sportive e una squadra “massima”.
Dovrebbero - continua il Ministro - collimare “tempestività e regolarità”. Dovrebbero. Ma sembra che con questo tira molla, con dichiarazioni dei magistrati fuori luogo, con la fretta imposta alla difesa e le proroghe pretese dall' accusa, le sentenze da riformulare in fretta, ma con precisione giuridica, il campionato che deve ripartire...di trasparenza, credibilità, regolarità ce ne sia stata ben poca.

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Forse è rimasta la tempestività. Ma anche quest' ultima sembra indirizzata a senso unico: mesi e proroghe per la procura perché “i documenti sono tanti” (Chiné dixit), una settimana scarsa per la difesa, e nei dibattimenti (per esempio nel processo d'appello) una ventina scarsa di minuti per argomentare concessa a quest'ultima. Nemmeno il tempo di respirare. Del resto, ai tempi di Farsocalciopoli furono concessi ai difensori 7 giorni per esaminare oltre diecimila pagine.
E' abbastanza chiaro che Prismopoli, fra chilometri d'intercettazioni, fughe giornalistiche, chiavetta Moggi, Carraro, Facchetti e Inter prescritti, l'ex procuratore Palazzi di fatto silenziato, indagini attuali su altre società (Carnevali: “Non c'è mica solo il Sassuolo, c'è l'intera serie A”), magistrati tifosi (sfegatatamente, orgogliosamente, pubblicamente, antijuventini), la situazione rischia di sfuggire di mano. E giungere a screditare non solo la Juventus, come qualcuno sperava, bensì piuttosto il sistema calcio.

Insomma, il bambino s'è bevuta l'acqua sporca. Per questo si rincorrono voci che parlano di patteggiamento. Così un po' d'acqua sporca resterebbe alla Juve e tutti gli altri (le squadre di serie A, Gravina, Chiné, lo stesso Abodi ecc.) tirerebbero un sospiro di sollievo. Soprattutto anche la trasparenza, la credibilità e la regolarità potrebbero continuare a godere del necessario riposo mentre il campionato partirebbe in tromba e lo show andrebbe, poderosamente, tempestivamente, avanti.