Un leitmotiv. Qualcosa che si ripete in maniera costante, ogni qual volta che la Juventus è in campo e accade un episodio arbitrale dubbio. Se ne parla incessantemente per giorni, scandagliando ogni minimo dettaglio, dell’azione e del percorso professionale dell’arbitro che finisce sotto i riflettori. Si isola un episodio, per cancellare tutto quanto è avvenuto prima e dopo. Pochi minuti, che diventano il film di un match intero. A due giorni da Juventus-Roma, le polemiche sull’arbitraggio di Orsato non accennano a placarsi e, anzi, si rinnovano, come un fuoco alimentato a benzina.

LE POLEMICHE – Ci va giù pesante, questa mattina, il Corriere dello Sport che titola: “Così si falsa un campionato”. Non solo il fallo da rigore e il gol annullato ad Abraham, sono diversi gli episodi che finiscono sotto la lente d’ingrandimento: “Il peggior bis di sempre Orsato lo ha messo in scena negli spogliatoi. Ma pure subito dopo il gol trasformato in rigore. Chiellini è dentro l’area di un metro prima del tiro di Veretout, quindi interviene a chiudere Mancini dopo la parata di Szczesny. Sbaglia l’arbitro, che nell’era Var non ha altro da controllare che il posizionamento dei giocatori al momento dell’esecuzione, e sbaglia lo stesso Var (Nasca, nella fattispecie), che avrebbe facoltà di invitare l’arbitro a far ripetere il rigore senza neppure chiamarlo a controllare. E ancora: tre minuti di recupero alla fine di una partita simile, e dopo averne concessi quattro nel primo tempo, sono un colpo d’ascia fra le spalle della squadra che tenta di recuperare. Ce n’erano forse cinque: 2’27” è la durata dei soccorsi a Pellegrini per un infortunio; quattro gli slot per le sostituzioni utilizzati, quindi per convenzione altri due minuti.”.
 
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BECCATO A COPIARE - A far discutere è anche il mancato stop dell’AIA ad Orsato. In un articolo dedicato, il Corriere dello Sport, nell’avvalorare la tesi della mancata conoscenza del regolamento, riporta un episodio che riguarda il direttore di gara: “La spiegazione che Orsato ha fornito a Cristante (sbagliato prendersela con i microfoni aperti, non è uno dei focus della nuova AIA far parlare gli arbitri e spiegare le decisioni prese?) è peggio del male, perché non sta né in cielo, né in terra, e ha veicolato un messaggio pericoloso, anche per la base. Ma d’altro canto, Orsato - che fu beccato a copiare i test regolamentari nel raduno post-pandemia - col regolamento qualche problema, ogni tanto, ce l’ha... ”
 
LE REAZIONI – Questa mattina, La Gazzetta dello Sport riporta quelle che sono state le reazioni a Roma, nel post partita: “La città in fiamme Una scelta, quella di non fermare Orsato, che a Roma non è stata presa bene. La città si era già incendiata subito dopo il fischio finale della partita, continuando a bruciare (tra social e radio) anche ieri mattina.”. Dal punto di vista del club, invece: “E ieri sono stati in tanti nella Capitale a sperare in una presa ufficiale della Roma, speranza espressa sia via radio sia via social. Ma nonostante le pressioni ambientali, la Roma ha scelto un profilo diverso. Nessun dossier, nessuna protesta ufficiale, seppur a fine partita il g.m. Tiago Pinto abbia provato a chiedere spiegazioni allo stesso Orsato sul senso della sue decisioni. Nei vertici giallorossi c’è comunque un bel po’ di preoccupazione, mista anche ad una discreta arrabbiatura. È questo il termometro degli umori che si respiravano infatti ieri a Trigoria e dintorni, con la squadra che tornerà ad allenarsi oggi, ma con molti dei giocatori che sono ancora “perplessi” per quanto successo domenica all’Allianz Stadium”.