“Non sono stato fortunato sotto porta, ma lo sarò più avanti. I fischi non vanno bene, credo che chiunque sia in campo vorrebbe essere sostenuto e applaudito”. Così ha parlato Alvaro Morata dopo la gara pareggiata contro la Svezia. Lui che è stato bersagliato e criticato duramente dal pubblico spagnolo per l'errore sotto porta, ha voluto rispondere così ai fischi.

Non una prima volta, perché nei giorni scorsi ad As aveva raccontato questa sensazione: "Insultare tramite un telefono o un computer è molto semplice. Cinque o sei anni fa mi sarei arrabbiato, ma ora non mi interessa perché quello che mi è successo l'altro giorno l'ho già vissuto in uno stadio qui in Spagna e so già da dove viene e devi accettarlo. Mi sento abbastanza rispettato dai tifosi in Spagna, in tutti i campi dove andiamo. Adoravo giocare al Wanda. Ed è un peccato che il nostro lavoro per pochi centimetri ti porti da un gol a mangiare tutta la merda della Spagna".

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Anche Luis Enrique lo ha difeso: "Quando non si segna è la solita storia. Faccio caso alle reazioni dei tifosi. E ho sentito più applausi che fischi. Morata è un grande giocatore che fa bene tante cose. Oggi non ha avuto fortuna. Ma il calcio è così e così è la vita. Di certo è  più facile giocare con il pubblico che spinge. E spero davvero che questa tendenza nei suoi confronti cambi".