1974-75 2-6 - In palio c'è molto di più dei 2 punti della vittoria quando la Juventus va al San Paolo nel girone d'andata. Perché a Napoli Luis Vinicio, ex giocatore partenopeo, in qualità di allenatore propone un calcio nuovo, mutuato dall'onda olandese generata al Mondiale: marcature a zona, fuorigioco alto, squadra compatta in pochi metri. Una proposta interessante, che genera buoni risultati fino a quando non incontra la Juve di Carlo Parola, che va a nozze nei larghi spazi che si trova davanti. Ne esce fuori un risultato tennistico, con apertura di Altafini, doppietta di Damiani e gol di Bettega, Causio e Viola. Una vittoria che rende felice gli italianisti come Gianni Brera, che scrisse come i bianconeri in realtà avessero avuto l'opportunità per realizzare addirittura il doppio della reti.
1994-95 0-2 - E' solo la terza giornata di campionato e tutti gli occhi del San Paolo sono puntati su Marcello Lippi, ex mister azzurro, e Ciro Ferrara, per la prima volta avversario. Ma a rubare l'attenzione e ad aprire una nuova epoca è un ragazzo di 19 anni, che ha già dato prova del suo talento, ma che ancora deve inventare un gol alla sua maniera. L'attimo fatidico arriva al minuto 72, sul risultato di 0-1 (gol di Ravanelli nel primo tempo): il numero 10 dal lato sinistro inventa un destro a giro assolutamente imprendibile. Il suo nome è Alessandro Del Piero.
2014-15 1-3 - Napoli-Juventus stavolta è Benitez contro Allegri, al suo primo anno in bianconero. Al San Paolo va in scena un'autentica prova di forza della Signora. La inaugura Paul Pogba, abbonato ai gol di altissima qualità contro il Napoli: la sua conclusione al volo è ascrivibile ai capolavori. Dopo il pareggio di Britos nel secondo tempo, la reazione è immediata e trova in una deviazione aerea di Caceres il modo per manifestarsi. In pieno recupero arriva anche il sigillo di Vidal, che concretizza una ripartenza da manuale. Non è l'ultima vittoria della Juve a Napoli, probabilmente però è quella che maggiormente esprime l'egemonia di questo periodo.