Juan Cuadrado corre veloce. Velocissimo. Sulla fascia va come un treno, ma la crescita del colombiano è stata esponenziale anche fuori dal campo. L'ex Chelsea è cresciuto e maturato alla Juventus, cambiando più volte ruolo e trovando la sua stabilità da terzino destro. Che poi non è proprio un vero e proprio terzino, fa l'esterno a tutta fascia diventando quasi un attaccante aggiunto in fase d'attacco. Lui che in un tridente d'attacco ci ha giocato davvero, soprattutto ai tempi del Chelsea, da dove l'ha pescato la Juve.

FASE DIFENSIVA - Plasmato da Allegri, i primi anni in bianconero è un rincalzo di lusso diventando spesso la prima alternativa ai titolari. Esterno di centrocampo che all'occorrenza poteva anche arretrare di qualche metro, già con Max era iniziata la trasformazione per diventare il Cuadrado che è oggi. Bisognava ancora migliorare la fase difensiva, però. Juan dribblava e sterzava, ma quando si trattava di marcare l'avversario andava via con troppa facilità. Grazie al lavoro di Barzagli, l'anno scorso nello staff di Sarri per qualche mese, il colombiano ha imparato anche a difendere: fondamentale in quel momento, perché con l'ex Napoli era diventato un vero e proprio terzino a tutti gli effetti.

Romania-Norvegia infiamma Juve-Napoli: 'Parole a vanvera. E De Laurentiis...'
LEADER - E da lì non si è più mosso. Pirlo ringrazia e lo piazza sulla fascia destra. Sempre. Nove partite su nove, una sola da subentrato. A 32 anni Cuadrado sta vivendo una seconda vita: personalità, leader silenzioso e punto di riferimento per i più giovani. Domani col Cagliari sarà l'unico over 30 insieme a Buffon (favorito su Szczesny) e Ronaldo, su quella fascia se la vedrà col ragazzino Sottil. Più di dieci anni di differenza che per Juan non sono un problema. Attacca e difende, arriva sul fondo e copre la fascia. La trasformazione di Cuadrado è completa.