La strada che da Vinovo porta agli Stati Uniti è difficile da immaginare. Probabilmente non si azzardavano nemmeno a sognarla Hans Nicolussi Caviglia e Moise Kean quando, negli spogliatoi di Vinovo, si sono incontrati per la prima volta in bianconero più di dieci anni fa. Due bambini pieni di sogni, diversi, ma uniti dalla stessa passione. Da quel momento le loro strade si sono intrecciate, riportandoli insieme, negli USA, con la maglia della Prima Squadra.
Direttamente da Orlando, ultima tappa dello Juventus Summer Tour 2023, i due viaggiano di nuovo intorno al loro legame. Due calciatori con tante esperienze alle spalle e che ora ai sogni danno il nome di obiettivi, ma che non dimenticano la strada che ha permesso a entrambi di arrivare fino a qui.[Kean e Nicolussi Caviglia, fototessere]Entrambi ricordano molto bene il primo incontro. Per Moise era il giorno dell'ingresso in un mondo nuovo, Hans, invece, era già di casa in bianconero: «Ricordo benissimo la prima volta che Moise arrivò a Vinovo. Quando entrò nello spogliatoio tutti mormorarono "Questo è forte". Poi scendemmo in campo e scoprii che sì, era forte davvero!». Hans ricorda anche un altro dettaglio: «Il magazziniere gli diede delle scarpe per l'allenamento».
Il Mister in quei primi passi insieme era Corrado Grabbi (nella foto in una vecchia story di Kean), il nome che viene in mente a entrambi, in contemporanea, dovendo pensare a una figura chiave nel loro percorso. Hans non ha dubbi: «Abbiamo avuto Mister Grabbi per cinque o sei stagioni e ci ha formato sia come giocatori che come uomini». Moise aggiunge: «Io per me direi anche Gigi Milani, mi ha tirato fuori da un sacco di guai! E aggiungerei anche Mister Antonio Marchio».[Moise e Hans Con Grabbi in una vecchia Story di Kean]Erano in tanti, quel primo giorno, ha ricordato Kean. Non certo facile arrivare fino a questo punto. Moise, però, su Hans non ha mai avuto dubbi: «Ho sempre saputo che lui sarebbe arrivato in alto, perché lui era diverso da tutti gli altri». Pensiero più che mai reciproco: «Dal primo incontro sapevo che sarebbe arrivato ad altissimi livelli - il racconto di Hans -. Aveva qualità che gli altri non avevano e poi ho potuto vedere giorno dopo giorno la sua crescita come calciatore».
Hans non può che sorridere: «Alcune cose che gli vedo fare adesso gliele ho viste fare mille volte negli anni e quindi so bene cosa passa per la sua testa in certi momenti. So che all'apparenza possiamo apparire molto diversi, ma penso che abbiamo una base di genuinità in comune che ci ha permesso di legarci. Ci siamo sempre trovati bene insieme, il nostro rapporto è genuino e sincero».
D'altronde quel legame non si era spezzato nemmeno quando le strade si erano divise. Ogni tappa è stata accompagnata da un messaggio dell'amico di mille sfide. Hans ha scritto a Moise dopo il primo gol e dopo il passaggio all'Everton, Moise ha scritto a Hans nel momento più difficile, la rottura del legamento crociato nel 2020 e poi dopo, quando altri problemi hanno ulteriormente rallentato il suo rientro in campo nel 2021. Perché il tempo può affievolire e cancellare tante cose, ma non tutte.
Kean chiude così: «Sentivo che un giorno ci saremmo ritrovati qui». Avevi ragione, Moise.