In casa Juve si sta preparando la sfida di domani contro l'Inter, valida per l'accesso a quella che sarà la finale di Coppa Italia. Inutile dire che alla vigilia di sfide come questa bisognerebbe rimanere lucidi e senza farsi sopraffare dalla pressione del caso, ma è anche vero, che dalle parti del quartier generale della Continassa il clima di tensione lo si respira sin dall'inizio di una stagione partita male e che nel suo corso ha subito delle turbolenze che avrebbero potuto far schiantare qualsiasi aereo. Le inchieste avviate dalla FIGC, le quali avevano portato in un primo momento alla decurtazione dei 15 punti dalla classifica in corso, hanno avuto il loro seguito su quello che è stato poi il proseguo della stagione dei bianconeri. 

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ERRORI ARBITRALI - Cammino che ha trovato i suoi grandi ostacoli anche all'interno del rettangolo verde, sia per le lacune e le disattenzioni generali della squadra in alcuni frangenti di gioco, ma anche e soprattutto per la complicità degli arbitri e dei loro annessi. Quello di domenica è, infatti, solo l'ultimo di una lunga serie di errori commessi ai danni della Juve e che vuoi o non vuoi, hanno pesato e inciso anche su quella che è l'attuale classifica. 

GLI EPISODI  - Si comincia già dalla prima giornata, quando Alex Sandro viene atterrato in area da Muldur nella gara contro il Sassuolo, ma per Rapuano è tutto regolare e lascia correre. Da qui, si arriva poi ad uno degli errori più disastrosi commessi da una squadra arbitrale, sala VAR compresa. E' il giorno di Juve-Salernitana e i bianconeri si trovano incredibilmente sotto per 1-2 a pochi minuti dallo scadere, ma prima la rete del 2-2 poi quella di Milik in extremis, avevano consentito a Madama di rimontare e lanciarsi verso la zona alta della classifica. Ma per il 'gruppo' orchestrato da Banti non deve andare così, dato che tutti si accorgono della posizione di Leonardo Bonucci in fuorigioco, ma nessuno, immagini comprese, si ricorda di inserire Antonio Candreva all'interno delle stesse e ben più avanti rispetto a Leonardo Bonucci. In sintesi, gol da convalidare e 2 punti in più da assegnare a Madama. Milik che viene coinvolto anche nell'episodio della sfida interna contro l'Atalanta, quando viene cinturato e abbattuto in area da Palomino, ma anche in questo caso non ci sono gli estremi per concedere il penalty. Si arriva, infine, alla spinta di Milinkovic-Savic nella gara dell'Olimpico, facendo perdere totalmente equilibrio ad Alex Sandro, per poi depositare indisturbato nella porta di Szczesny. Appellarsi alle sviste o agli errori commessi dai direttori di gara non è certo una giustificazione o un voler cercare alibi alle sconfitte, ma va attribuito il giusto peso ad ogni singolo episodio.