Se dovessimo appiccicare un’etichetta sulle spalle dei protagonisti della BBBC, queste sarebbero: Buffon l’istituzione, Chiellini il ruvido ma leale, Barzagli il rinato. E Bonucci? Bonucci è il ribelle. E rispetto a tutti gli altri, con cui ha contribuito ad un’epoca di vittorie indimenticabili, il finale è in controtendenza, è triste e non c’è più spazio per i ricordi.
 
Scavando nel terreno ci si incontra tutti allo stesso punto, lì dove tutti sanno essere la radice di ogni problema. Quello sgabello a Oporto, punizione in mondovisione dopo un alterco con Massimiliano Allegri, mai davvero digerito. E poi c’è il trasferimento al Milan, l’esultanza in faccia agli ex compagni prima di tornare a Torino. Ha perdonato ed è stato perdonato, ma dimenticare no, non si può. Da entrambi i fronti. Indizio di ciò, la stoccata di Allegri nell’estate di due anni fa: “Fascia da capitano a Bonucci? Deve comprarsela”.
 
Bonucci, parole al miele per Sarri: ecco perché può andare alla Lazio
Dal ritorno del tecnico livornese, le acque sembravano essersi calmate, piccole stoccate a parte. In particolare, nell’ultima stagione ad agitarle ci ha pensato altro: tra i problemi extra campo e il crollo fisico di Bonucci, lontano parente della migliore forma di sé. Una fiammata c’è stata poi nel finale, quando il difensore centrale ha parlato dal ritiro della Nazionale: “È stato un anno molto difficile. Sono partito con tante presenze ma poi alcune scelte e alcuni infortuni mi hanno portato a giocare poco nella seconda parte di stagione". E ancora: "Per giocarle tutte ci deve essere un allenatore che ti mette in campo... Io sono a disposizione dell’allenatore".
 
Si sono sopportati. Questo è quanto emerge dalle parole del difensore. Mentre sono i retroscena degli ultimi giorni a rendere ancora più chiara la cosa: Bonucci sperava nell’esonero di Massimiliano Allegri per continuare la sua avventura in bianconero, ancora per un anno, l’ultimo. Niente di tutto ciò, anzi. È arrivato il messaggio chiaro che l’ha raggiunto direttamente nella sede delle vacanze. Manna e Giuntoli i messaggeri: sei fuori dal progetto tecnico, trovati una squadra.
 
Le ultime settimane le peggiori. La frattura è diventata insanabile, acuita tra messaggi social, atteggiamenti, voci che sono filtrate. A tutto questo si è aggiunto il lavoro dei legali di Bonucci prima e poi l’Associazione Italiana Calciatori. È guerra aperta e come spesso succede si può già anticipare il finale: né vincitori, né vinti.
 
Nel concreto, però, si guarda al mercato. Rimane calda la pista Lazio, la preferita del calciatore. Per questo ha chiesto tempo all’Union Berlino. Prima c’è da risolvere la grana stipendio che, almeno formalmente, lo lega alla Juventus per un altro anno. Se ci sarà ancora margine, è su questo che dovranno lavorare le diplomazie, sventolando se non una bandiera, almeno un fazzoletto bianco.