Dani Alves all'attacco. Il terzino ex Juve ha parlato a RAC1 attaccando pesantemente il suo vecchio club: “Ho detto al Barcellona che sarei tornato. Sono andato alla Juve per dimostrare che ero ancora in grado di giocare ad alto livello. Volevo tornare al Barça e loro avevano bisogno di me, ma non hanno avuto le p**** di ammettere che si erano sbagliati nei miei confronti. Se mi avessero trattato come pensavo di meritare, starei ancora giocando con il Barcellona, perchè è un club che amo".

SENZA IDENTITA' - "Lo stile del Barcellona sta cambiando. Il club ha perso la sua identità e ora dovrà vivere un processo complicato per recuperarla. Credo che il Barça ora voglia essere solo un club che fa affari, vendere e comprare giocatori. E quando fai una cosa del genere perdi la tua identità, ecco qual è il problema al Barcellona. Se dovessi dare un consiglio a Dest, gliene darei uno molto semplice: passa il pallone a Messi. Sergino Dest ha molte qualità e può fare bene al Barça, ma non mi piace fare paragoni. È successo anche a me con Cafu ed è un qualcosa che non ha molto senso”.

La difesa va aggiustata: Juve, i gol banali presi sono troppi
A TORINO -​ "Nell’estate del 2017 era tutto fatto con il Manchester City, stavo per tornare da Pep Guardiola, ma alla fine ho scelto Parigi per la famiglia, che aveva sofferto molto a Torino. E anche perché mi ha chiamato Neymar, e mi ha chiesto di andare con lui al PSG".